Due sconosciuti hanno cominciato a parlare nel bar di un ristorante di Gainesville, in Florida, e sono andati avanti per oltre tre ore a discutere sui vaccini anti-Covid.
Non appena Duane Mitchell, 50 anni, ha detto di essere un ricercatore che studia malattie umane presso l’Università della Florida, Mark Hall non ha potuto fare a meno di porgli la fatidica domanda: “Cosa ne pensi del vaccino?”.
Mitchell ha risposto di avere piena fiducia nel vaccino e nella scienza e di essersi già sottoposto all’inoculazione del siero. Hall ha replicato di aver svolto ricerche approfondite sui vaccini, ma di avere ancora molte domande senza risposta.
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Lo scambio è raccontato dallo stesso ricercatore al Washington Post: “Era scettico e continuava a fare domande”, spiega il 50enne. Alla fine della cena, i due si sono scambiati i numeri di telefono. Mark Hall ha detto a Duane Mitchell che si sarebbe vaccinato solo se sarebbe stato proprio lui ad inoculargli il siero.
Alla fine i due hanno fissato un appuntamento. Cinque giorni dopo il loro incontro, totalmente casuale, Hall ha ricevuto la sua prima dose di vaccino.
“Non potevo crederci”, ha detto Mitchell al Washington Post. “Dopo l’incontro non ero certo che si sarebbe presentato, invece la nostra conversazione ha fatto la differenza”.
“L’ho bombardato di domande”: come Mitchell ha convinto Hall
Hall aveva delle perplessità sul vaccino sin dalle prime fasi della pandemia. Sua moglie si è sottoposta alla vaccinazione, mentre lui aveva scelto di non farlo. “Sono rimasto sveglio diverse notti, alla ricerca di informazioni”, racconta l’uomo, finché non ha conosciuto Duane Mitchell.
“Ho letteralmente iniziato a bombardarlo di domande”, ha detto Hall. Cosa sapeva Mitchell dei vaccini? Quali erano i pro e i contro? Le informazioni condivise dai suoi amici su Facebook e TikTok erano affidabili?
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Mitchell ha risposto alle domande una dopo l’altra, con grande tranquillità, mentre mangiava la sua bistecca. “Allora, ti ho convinto a fare il vaccino?”, ha detto il ricercatore alla fine della loro chiacchierata. “Ho fatto una battuta, gli ho detto: ‘Se me lo fai tu, lo faccio'”, ha poi aggiunto Mark Hall.
Tre giorni dopo l’uomo ha mandato un messaggio a Mitchell per programmare la sua prima dose di vaccino. “Ovviamente è stata una sua decisione – ha concluso il ricercatore – ma essere stato in grado di giocare una piccola parte nell’aiutarlo a prendere quella decisione è stato davvero gratificante”.