Questa sera alle 21.30 decollerà l’ultimo volo Alitalia, scrivendo la parola fine alla storia 75ennale della compagnia. A terra migliaia di lavoratori che non verranno assorbiti dalla nuova ‘new co, Ita’, e chi rimane non avrà più un contratto nazionale di lavoro, come raccontato da Laura Facchini, per vent’anni dipendente della compagnia nostrana
Con il volo Cagliari-Roma Fiumicino si scriverà per sempre la parola fine alla storia di Alitalia, storica compagnia di bandiera che, dopo 75 anni di servizio, chiuderà per sempre battenti.
Come riportato da ‘Il Corriere’ il volo, che trasporterà 177 viaggiatori, sarà pilotato dal comandante Andrea Gioia, con un’onorata carriera che iniziò nel 1989.
Con Alitalia finisce un pezzo della storia italiana, di quel sogno tricolore che iniziò con il boom economico negli anni Cinquanta.
Ma non solo: a finire è anche il contratto di migliaia e migliaia di lavoratori, la maggior parte dei quali non verrà riassorbito dalla Newco sotto il nome di ‘Italia Trasporto Aereo Spa’, la nuova società con un capitale iniziale di 20 milioni di euro interamente detenuto dallo Stato.
La sede legale è a Roma, ma non si sa precisamente dove, come specificato da Il Sole 24 Ore.
Addio ad Alitalia, storia di un sogno italiano
Quella di Alitalia è stata una storia travagliata, costellata dall’alternarsi di momenti di grande successo e sviluppo ad altri di depressione economica e forte crisi, laddove possibile superata con turbolente ristrutturazioni.
Centinaia le star che hanno viaggiato sui celebri aerei della compagnia di bandiera, fra le quali Alberto Sordi e Sophia Loren, fino ad arrivare a Chiara Ferragni.
Il primo volo Alitalia risale al 5 maggio del 1947. Si trattava di un residuato di guerra, un Fiat G12, che in due ore trasportò 18 passeggeri da Torino Roma al costo di 7mila lire.
“Ferita e umiliata, nessuna trattativa sindacale”: lo stop di Alitalia lascia a terra migliaia di dipendenti
Il vero lutto, in questo momento, è quello vissuto dai migliaia di lavoratori della compagnia, la maggior parte dei quali rimarranno senza lavoro.
Questi ultimi, infatti, non verranno riassorbiti dalla nuova società. A spiegare meglio il punto di vista dei dipendenti è Laura Facchini, da vent’anni hostess per Alitalia.
La lavoratrice non sarà fra i pochi “fortunati” assunti in Ita, e a La Stampa ha affidato il suo risentimento per l’infimo trattamento riservato ai dipendenti, anche a quelli più “storici” e fedeli come lei.
“Adesso mi sento ferita e umiliata” – ha dichiarato l’hostess, coordinatrice nazionale dell’Ugl Trasporto aereo – “Siamo stati cacciati via da Alitalia senza che si intavolasse una vera trattativa sindacale, e chi è stato riassunto da Ita non ha più il contratto nazionale di lavoro. E questo è un precedente gravissimo per tutti i lavoratori dipendenti italiani”.