Dopo la storica vittoria di Sonny Colbrelli alla Parigi-Roubaix i quotidiani francesi hanno insinuato il dubbio doping.
Non accadeva dal 1955 che un debuttante vincesse l’iconica corsa Parigi-Roubaix, a riuscirci è stato il ciclista bresciano Sonny Colbrelli. Un’impresa titanica per la quale, giustamente, i nostri quotidiani hanno fatto uscire titoli trionfali e che rimarrà nella storia della classica francese e del ciclismo in generale, oltre che ovviamente nel curriculum di un ragazzo che a 31 anni è finalmente esploso.
Tuttavia il trionfo del ciclista della Barhain Victorious non è stato celebrato da tutti, c’è anche chi ha visto con sospetto la vittoria del bresciano, un ciclista che per anni è stato solamente un velocista e che adesso ha cambiato fisico, stile di corsa e può ambire a vincere anche corse per scalatori e finisseur come appunto la Parigi-Roubaix.
Ovviamente a sospettare della vittoria di Colbrelli sono i quotidiani francesi. Su ‘Le Dauphiné Libéré‘ si legge come il successo: “Getta una nuova pietra in un mare di sospetti e si porta dietro l’odore nauseabondo del dubbio. Certo, Colbrelli non è mai stato trovato positivo all’antidoping e all’ultimo Tour de France la perquisizione nell’albergo della sua squadra, la Bahrain-Merida, non sembra aver dato risultati, ma la vittoria di un debuttante alla Roubaix non si vedeva dal 1955″.
I sospetti sono condivisi anche da ‘Le Sud Ouest’ sul quale si legge: “Incredibile che l’italiano, un velocista puro, riesca a volare anche sul pavé” e ancora: “Colbrelli da quando ha vinto il campionato italiano in giugno non è mai andato oltre il secondo posto. Beh, è incredibile”, ha aggiunto Philippe Gilbert.
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Il cambiamento impressionante di Sonny Colbrelli
Di sicuro il ciclista che abbiamo ammirato nel 2021 è abbastanza diverso da quello che abbiamo visto nelle precedenti nove stagioni della sua carriera da professionista. Il cambio di fisico e anche di risultati è evidente, ma il merito è del cambio di dieta effettuato in questa stagione. Il ciclista si è affidato alla dietologa Laura Martinelli per la cura del fisico, alla mental coach Paola Pagani per preparare gli impegni e l’allenamento, inoltre ha cambiato posizione in bici e tipologia di telaio.
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Il risultato di questo nuovo allenamento è stato una perdita di velocità di punta, ma adesso riesce a non farsi staccare in salita e nei tratti lunghi da ciclisti che non sono scalatori puri e questo gli è valso grandi soddisfazioni in questo 2021. L’ultima, la più grande è stata domenica alla Parigi-Roubaix: “Sono arrivato alla partenza divertito, senza pressioni e con la pura e semplice voglia di far bene. Non ho mai avuto paura di cadere o perdere la ruota dei primi, incubo di tutti sul pavé: sono rimasto concentrato con facilità fino alla linea del traguardo anche quando, dopo aver lanciato lo sprint in piedi sui pedali, mi sono accorto che sarei stato più veloce in sella. Mi sono seduto e ha funzionato”.