Telegram dissa Whatsapp in seguito allo storico down che ha colpito l’app gestita da Facebook: il più lungo dal 2009.
Quella di ieri è stata una giornata nera per Facebook e Mark Zuckerberg: prima è emersa l’inchiesta del Wall Street Jornal contenente le accuse dell’ex dipendente Frances Haugen, quindi c’è stato il down del social e delle sue app collegate Instagram e WhatsApp che hanno lasciato milioni di utenti senza possibilità di collegarsi. Un blocco, quello avvenuto nella giornata di ieri, che è stato il più lungo dal lontano 2009, anno in cui Facebook era sì in piena espansione ma non aveva i numeri odierni e soprattutto non possedeva anche Instagram e WhatsApp.
Della disavventura ha beneficiato sicuramente Telegram, diretto concorrente di WhatsApp, app che ieri ha ricevuto un numero record di installazioni e che ha visto aumentare la mole di contenuti e chat a dismisura. Anche Twitter, social concorrente di Instagram e Facebook, ha beneficiato dell’imprevisto, con gli utenti che pur di commentare in rete ciò che accadeva con gli amici si è riversata sulla piattaforma. Un successo insperato che è stato commentato ironicamente e provocatoriamente da Telegram in questo modo:
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Il danno all’utenza e di conseguenza all’immagine di Facebook e di Zuckerberg si è sommato agli ingenti danni economici che il down prolungato ha causato alle casse dell’azienda. Secondo quanto emerso in queste ore in rete, infatti, il blocco totale di ieri è costato all’azienda americana circa 6 miliardi di dollari. Insomma un danno economico davvero ingente, la cui causa pare essere esclusivamente di natura tecnica.
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Il vicepresidente di Facebook, Santosh Janardhan, ha spiegato che l’interruzione è stata causata da un cambio dei router che coordinano il traffico di rete: “Questa interruzione del traffico di rete ha avuto un effetto a cascata sul modo in cui comunicano i nostri centri dati, bloccando i nostri servizi”. Il capo di WhatsApp si è limitato a ringraziare il team che si è occupato di fixare il problema (l’app di messaggistica è stata la prima a riprendere a funzionare). Zuckerberg si è limitato a chiedere scusa: “Scusate per l’interruzione, sappiamo quante persone fanno affidamento sui nostri servizi per restare connesse”.
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