Il rugbista Lucas Pierazzoli è morto sabato 2 ottobre dopo un drammatico scontro di gioco in mischia: lutto per la federazione argentina.
Il mondo del rugby e l’intera Argentina sono in lutto per la tragica morte di Lucas Pierazzoli, pilone della formazione sudamericana Hurling deceduto in seguito ad un violento contrasto di gioco in mischia. L’incidente in campo si è verificato durante la partita di Primera B tra l’Hurling e il Sitas. Immediatamente dopo l’impatto è stato chiaro a tutti che Lucas, 28 anni, si era fatto male davvero.
I medici di entrambe le squadre sono entrati in campo per prestargli soccorso e dalla gestualità degli altri giocatori si era capito subito che la situazione era grave se non disperata. Una sensazione che è stata confermata dalla concitazione con la quale i medici scesi in campo hanno cominciato a praticargli il massaggio cardiaco. Lucas, infatti, aveva subito lo schiacciamento delle vertebre e dopo il violento urto il suo cuore aveva smesso di battere.
Ci sono voluti 40 minuti di massaggio cardiaco per fare riprendere il battito al rugbista e quindi per permettere il trasporto all’ospedale di Posadas. Dopo l’accaduto la stessa Federazione Argentina aveva chiesto agli sportivi, al pubblico e a tutti i cittadini di pregare per le sorti di Lucas. Purtroppo le preghiere sono risultate vane, visto che il ragazzo è stato dichiarato morto all’arrivo in ospedale.
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Lucas Pierazzoli morto dopo uno scontro in campo: chi era il 28enne argentino
La tragica notizia della morte di Lucas Pierazzoli è stata commentata con un lungo post di condoglianze dalla federazione argentina, nel quale si legge: “La Unión Argentina di rugby dice addio con profondo dolore a Lucas Pierazzoli, giocatore dell’Hurling. La nostra istituzione accompagna la famiglia, gli amici e le persone care in questo triste momento. Ricordiamo Lucas allo stesso modo di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo: da amante del rugby che si è divertito tutti i giorni a praticare questo sport, riconosciuto dentro e fuori dal campo di gioco, sia dai suoi compagni di squadra che dai suoi avversari”.
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Come si evince dalla nota di addio al giovane sportivo, Lucas aveva cominciato a giocare a rugby da piccolissimo, uno sport per il quale aveva una grandissima passione e per il quale era portato. Sempre gentile e leale fuori e dentro il campo, il ragazzo metteva “garra” in ogni giocata ed era un trascinatore per i compagni e per il club per cui giocava.