Se Alcol è un termine internazionale, l’hangover, e come si indica, è strettamente personale, anzi nazionale.
Se i giovani di tutta Europa sono accomunati dalla passione per i drink colorati ed esuberanti o per le birre pastose e fruttate, il post-sbornia sembra essere diverso in ogni nazione: non per i sintomi, fastidiosissimi, del giorno dopo, quando l’aria di festa è passata e resta solo l’emicrania come compagna, ma per il modo di appellare i suddetti.
Vediamo come, nel vecchio continente, i giovani chiamano la parte peggiore di una serata di festa.
Danimarca
La curiosità è partita da un utente di Reddit, danese, che ha condiviso con gli altri avventori del sito il termine, davvero molto tipico, per indicare l’hangover in Danimarca: “Tømmermænd”, traducibile con “muratore”. Il motivo è parecchio ingegnoso: “Immagino perché è come se la tua testa venisse colpita da un martello”.
In risposta al post, gli altri utenti hanno condividono le loro tradizioni legate al day after.
Olanda e Germania
Gli olandesi sono molto grafici nell’esprimere la sbornia. Il termine “Kater” è molto pittoresco, indicando appunto il catarro e il fastidio di gola. Una scusa che gli studenti del diciannovesimo secolo davano ai propri genitori o tutori, quando avevano alzato il gomito la sera prima.
A quanto pare, questa usanza era condivisa, e lo è tutt’ora, dagli studenti tedeschi.
Svezia
Ogni svedese in Hangover invece celebra in qualche maniera la fine del proibizionismo o la ribellione a tale imposizione. Il termine “Kankkunen”, che oggigiorno vuol dire “postsbornia”, indicava negli anni ’20 i barili in cui venivano conservati di contrabbando gli alcolici.
Russia
La Russia, oltre al proprio termine, ha anche un proprio alfabeto. La parola, espressa in cirillico (che si dovrebbe pronunciare pacmelie, più o meno), starebbe però ad indicare uno stato simil influenzale.
Spagna e Portogallo
A vincere il titolo di metafora più poetica per descrivere la sbornia è sicuramente la Spagna, che paragona la bevuta e il malessere del giorno dopo all’infrangersi e al ritirarsi delle onde sul mare.
La parola è “Resaca”.