Sono stati individuati e arrestati i tre criminali responsabili della barbara aggressione ai danni di una donna di 48 anni all’interno della sua abitazione.
Si tratta di tre italiani, due di 30 anni e il terzo di 46, provenienti dai Castelli Romani. Sono loro ad essersi introdotti nella casa della 48enne, di origine peruviana, che vive in un appartamento ad Acilia assieme al suo coinquilino.
Gli aggressori hanno approfittato dell’assenza del coinquilino per fare irruzione, provvedendo subito ad immobilizzare la 48enne nel letto, puntandole la pistola addosso. I tre criminali hanno prelevato tutto il denaro che si trovava all’interno dell’appartamento.
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Non contenti, prima di andare via hanno picchiato selvaggiamente la peruviana, costringendola ad avere un rapporto sessuale con ognuno di loro: lo riporta il quotidiano “Il Messaggero”.
Quando il coinquilino è tornato a casa ha trovato la 48enne seduta a terra, immobile, con lo sguardo fisso in un punto, piena di lividi e ferite. La donna è riuscita a pronunciare solo poche parole per far capire all’uomo la terrificante violenza subita.
Trasportata subito al pronto soccorso, la 48enne è stata subito medicata, per poi essere dimessa con una prognosi di 20 giorni. Le tumefazioni stanno guarendo, ma il trauma psicologico è devastante.
I carabinieri di Acilia hanno subito avviato le indagini, riuscendo a risalire alle identità dei tre rapinatori e stupratori grazie alle tante tracce lasciate all’interno dell’appartamento della donna. Inoltre, una telecamera di sorveglianza ha registrato l’auto dei criminali, nonostante la targa coperta con il nastro adesivo.
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Quando i militari hanno fatto irruzione nelle loro abitazioni ai Castelli hanno potuto rinvenire anche i capi d’abbigliamento utilizzati per la barbarie.
Il Tribunale di Roma ha disposto un provvedimento di fermo nei confronti dei tre malviventi, con l’ipotesi di rapina a mano armata, violenza sessuale di gruppo, lesioni personali e porto abusivo di armi. Resta da chiarire se si sia trattato di vendetta personale o se i tre malviventi sono stati assoldati da un’altra figura per un regolamento di conti.
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