Claudia Maria Rosaria Colacione, anche nota come Claudia Koll, è stata per anni una diva erotica in terra tricolore.
Merito (o colpa, forse) di Tinto Brass che la scelse nel 1992 per recitare come protagonista in ‘Così fan tutte’.
Dopo di che una serie di commedie fino allo sbarco sul piccolo schermo: una presentazione di Sanremo a fianco di Pippo Baudo e Anna Falchi (era il 1995) ed un paio di esperienze in serie tv, soprattutto ‘Linda e il brigadiere’, dove la Koll è Linda.
Poi arrivano gli anni ’00, il giubileo e la svolta cattolica: Claudia si riavvicina alla fede, si allontana tendenzialmente dalle cose mondane e si impegna in prima persona a livello religioso.
Una conversione che arriva così, come raccontato in un’intervista rilasciata a Il Giornale nel 2015 – in occasione dei suoi 50 anni:
“Nel 2000, quando ho passato la Porta Santa. Accompagnavo un’amica che veniva dall’America ed era la mia coach sul set. Poi siamo andate in Puglia per il film e lì, per la prima volta, mi sono trovata di fronte a delle difficoltà che non riuscivo più a gestire: prima ero sempre determinata, sicura, e invece non lo ero più”.
Quindi, una “nuova esistenza” – parole spesso usate dalla stessa Koll – con un cambio di valori totale:
“Ho capito che la menzogna mi stava spegnendo dentro. E piano piano ho messo in discussione certi aspetti della mia vita, come il fatto che tutto ruotasse intorno a me, che fossi solo il centro di me stessa“.
Ed un impegno in prima persona per il prossimo:
“Ho capito che bisogna pensare anche agli altri e ho cominciato con un ragazzo malato di Aids, ricoverato in un centro della Caritas. Dal mondo patinato del cinema in cui tutto deve essere bello… Lì, con quelle persone ero obbligata a essere vera, erano tutti malati terminali. Un’esperienza forte, come i poveri in Africa: ho visto neonati senza guance, col visino scavato, bambini scheletrici e tutto questo mi ha fatto crescere più di tante parole”.
Ma s’è tornato a parlare di Claudia Koll per la sua intervista rilasciata a Pierluigi Diaco per il suo programma ‘Ti Sento’.
Un’intervista in cui ha parlato di una esperienza drammatica vissuta in prima persona, nel momento in cui il giornalista romano le ha chiesto se il diavolo esistesse davvero:
“Certo che esiste. Io sono stata aggredita fisicamente, questo sì. Mi è salito sul corpo e mi ha stritolata e mi ha detto che era la morte, che era venuta per uccidermi. Quindi era uno spirito, non l’ho visto, lo spirito non si vede. Però si sente e ho sentito anche l’odio che ha nei confronti dell’uomo e del corpo dell’uomo, l’accanimento che ha. E in quel momento io penso sia stato Dio stesso ad aiutarmi”.
Ed è stato così che ha sconfitto quella tangibile minaccia diabolica, pregando:
“Ricordai di un film che avevo visto da ragazzina, appunto i primi film da adolescente quando andavo al cinema: L’esorcista. Mi ricordai che il sacerdote teneva fra le mani il crocefisso e quindi presi il crocefisso fra le mani e gridai il Padre Nostro. Io penso che mi ha ispirato Dio perché nel Padre Nostro noi diciamo ‘Liberaci dal Male'”.
Da segnalare – ma non è certo una novità – la netta presa di posizione in merito al suo passato attoriale e ai suoi esordi con Tinto Brass. Guardando alle foto di scena di ‘Così fan tutte’, l’attrice a così reagito:
“Mi danno fastidio queste foto del passato perché io sono un’altra persona oggi e dover parlare solo del mio passato, guardando indietro, sapendo che invece io sono proiettata verso il futuro, in avanti, un po’ mi fanno sentire… non so…”.
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