Che il coronavirus abbia segnato una linea di demarcazione netta tra com’era la vita prima del virus e dopo non è un mistero, ma gli effetti, nonché gli strascichi, della pandemia saranno ben visibili anche a lungo termine. Secondo uno studio condotto in Inghilterra, infatti, la pandemia di Covid ha causato la più grande diminuzione dell’aspettativa di vita nell’Europa occidentale dalla seconda guerra mondiale. I dati della maggior parte dei ventinove paesi – che abbracciano la maggioranza dell’Europa, gli Stati Uniti e il Cile – analizzati dagli scienziati hanno registrato riduzioni dell’aspettativa di vita lo scorso anno, su una scala che ha cancellato anni di progressi.
I maggiori cali dell’aspettativa di vita si sono registrati tra i maschi negli Stati Uniti, con un calo di 2,2 anni rispetto ai livelli del 2019, seguiti dai maschi lituani (1,7 anni). Secondo la ricerca, condotta dagli scienziati del Leverhulme Center for Demographic Science di Oxford, le perdite nell’aspettativa di vita hanno superato quelle registrate nel periodo della dissoluzione del blocco orientale nell’Europa centrale e orientale.
Il dott. José Manuel Aburto, co-autore principale dello studio, ha dichiarato: “Per i paesi dell’Europa occidentale come Spagna, Inghilterra e Galles, Italia, Belgio, tra gli altri, l’ultima volta che sono stati registrati cali così grandi dell’aspettativa di vita alla nascita, osservati in un solo anno, è stato durante la seconda guerra mondiale”. I risultati sono contenuti in un articolo pubblicato sull‘International Journal of Epidemiology dopo l’analisi dei ventinove paesi per i quali erano stati pubblicati i registri ufficiali dei decessi per l’anno scorso. Un totale di ventisette paesi ha subito riduzioni sull’aspettativa di vita.
Dietrofront dopo 40 anni
La scorsa settimana, l’Ufficio nazionale di Statistica britannico ha stimato che l’aspettativa di vita per gli uomini nel Regno Unito è diminuita per la prima volta in 40 anni a causa dell’impatto di Covid-19. Un ragazzo nato tra il 2018 e il 2020 dovrebbe vivere fino a 79 anni, in calo rispetto ai 79,2 del periodo 2015-17, secondo l’ONS (Office for National Statistics). Aburto ha affermato inoltre che l’entità delle perdite nell’aspettativa di vita è stata netta nella maggior parte dei paesi studiati, con ventidue di loro che presentano una diminuzione di quasi mezzo anno nel 2020.
“Le femmine in otto paesi e i maschi in undici paesi hanno subito perdite superiori a un anno. Per contestualizzare, ci sono voluti in media 5,6 anni prima che questi paesi raggiungessero di recente un aumento di un anno nell’aspettativa di vita: progressi spazzati via nel corso del 2020 dal Covid-19.” I maschi hanno sperimentato un calo dell’aspettativa di vita maggiore rispetto alle femmine nella maggior parte dei ventinove paesi. Secondo lo studio, la maggior parte delle riduzioni dell’aspettativa di vita in diversi paesi sono attribuibili ai decessi ufficiali per Covid.
Il dottor Ridhi Kashyap, un altro co-autore, ha affermato che i ricercatori erano a conoscenza di diversi problemi legati al conteggio dei decessi per Covid, come test inadeguati o classificazione errata. Tuttavia, ha aggiunto che “il fatto che i nostri risultati evidenzino un impatto così grande che è direttamente attribuibile al Covid-19 mostra quanto sia stato uno shock devastante per molti paesi“. – da qui l’appello- “Chiediamo urgentemente la pubblicazione e la disponibilità di dati più disaggregati da una gamma più ampia di paesi, compresi i paesi a basso e medio reddito, per comprendere meglio gli impatti della pandemia a livello globale”.
Le stime dell’ONS all’inizio di questo mese hanno mostrato variazioni tra le diverse parti del Regno Unito in termini di aspettativa di vita, che si riferisce all’età media alla quale un neonato vivrebbe se gli attuali tassi di mortalità continuassero per tutta la vita. L’aspettativa di vita per i maschi è diminuita in Inghilterra, da 79,5 anni nel 2015-17 a 79,3 anni nel 2018-2, e in Scozia da 77 a 76,8. Ma è leggermente aumentato in Irlanda del Nord da 78,4 a 78,7, mentre è rimasto sostanzialmente invariato in Galles a 78,3.
Un problema non solo d’oltre Manica
Anche se non è stato condotto uno studio in merito, indirettamente l’Italia rischia di diminuire la propria aspettativa di vita, nonostante un rapporto del 2015 premiasse il Bel Paese proprio per la longevità registrata; con una media di 82,7 anni, l’Italia si attestava tra i primi paesi in Europa per aspettativa di vita, subito dopo la Svizzera. Ma questo accadeva prima. A causa del Covid e dei suoi effetti collaterali nel 2020 in Italia la speranza di vita si è ridotta di 1,2 anni attestandosi a 82 anni. “Solo” sette mesi, ma che rischiano di diventare molti di più se non si colma in tempi brevi il gap tra malati e cure.
La Società Italiana di Chirurgia, Sic, per questo, ha rilanciato l’allarme: oltre 400mila interventi e più di un milione di ricoveri sono stati annullati nel 2020. Un rallentamento proseguito ancora nel 2021 e le cifre salgono se oltre agli interventi di chirurgia generale si aggiungono quelli specialistici: un milione di operazioni congelate. Ma il trend negativo è destinato ad aumentare. Accanto agli interventi, con delle liste d’attesa già allungate di tre se non addirittura di sei mesi, anche la prevenzione ha ricevuto una pesante batosta.
Sono saltati, infatti, milioni di esami, screening cruciali per la diagnosi precoce, che quasi sempre è la chiave per sopravvivere al tumore; così come è emersa un’enorme problematicità per i pazienti malati di cancro di curarsi regolarmente a causa del sovraffollamento delle terapie intensive, tutte impegnate a contrastare il coronavirus. Si era fatta portavoce di questa battaglia Martina Luoni, la ragazza milanese malata di tumore al colon che a novembre 2020 aveva denunciato con un video su Instagram le difficoltà dei malati oncologici di curarsi a causa del Covid.
Nel video Martina raccontava come il sistema sanitario lombardo fosse totalmente al collasso, soprattutto quando la Regione si trovava in zona rossa: “Io come tante altre persone malate oncologiche stiamo vivendo un periodo molto difficoltoso, come se non bastasse la nostra patologia ora dobbiamo anche combattere contro una pandemia globale che fa chiudere ambulatori e saltare visite.” Purtroppo lo scorso 14 settembre Martina non ce l’ha fatta e si è spenta all’età di 27 anni.
Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, una settimana fa ha spinto affinché si istituisse un Tavolo Tecnico per recuperare gli interventi sospesi a causa del Covid, soprattutto dopo le parole del professore Francesco Basile direttore di Clinica chirurgica del Policlinico di Catania e presidente della Sic: “Dobbiamo trovare urgentemente soluzioni per poter garantire in tempi brevi l’intervento chirurgico ad ogni paziente.”