Ad agosto, Matteo Bassetti, professore ordinario di Malattie infettive all’Università di Genova e primario al San Martino, raccontava al Corriere della Sera:
“Ho sempre ritenuto sbagliato il terrorismo mediatico sul Covid e i bollettini che, almeno in certi momenti della pandemia l’anno scorso, ci informavano, ossessivamente, ogni giorno, della situazione di morti e ricoverati. Questo mio modo di fare comunicazione è piaciuto a una certa area politica“.
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E candidamente aggiungeva di essere diventato – senza volerlo – “una specie di idolo della destra”.
Ma le cose cambiano e adesso Bassetti non le manda a dire proprio, proprio a quella destra di cui era diventato “una specie di idolo”.
E in un’intervista a ‘La Stampa’ usa parole nette: “I No Vax erano il 2 per cento e grazie ai partiti populisti sono diventati il 15“.
E quando il giornalista fa il nome di Lega e Fratelli d’Italia, Bassetti ci tiene a chiarire che le responsabilità in realtà sono bipartisan:
“Me lo chiedo spesso e penso sia un errore storico. Da liberale cresciuto leggendo Montanelli non li trovo maturi, anche se pure l’ultima uscita di Trizzino, medico ex Cinquestelle, e l’estrema sinistra sono preoccupanti“.
Tra gli altri aspetti di cui ha parlato (tra l’autocritica in merito alla confusione iniziale circa la nuova malattia e la necessità di girare adesso scortato a causa delle minacce no vax) quello che è davvero più importante sono le parole circa l’emergenza in assoluto e quello che accadrà quando i contagi fisiologicamente riprenderanno ad aumentare:
“6-7 milioni di non vaccinati saranno gestibili, ma più si procederà con la vaccinazione più chi ne rimarrà fuori rischierà. La variante Delta in un anno contagerà tutti. I vaccinati si salveranno, gli altri meno e di questi il 5% finirà male. Col freddo avremo più contagi e ricoveri, soprattutto al Sud dove si è vaccinato meno”.
E in tal senso le previsioni di Bassetti, sono tutt’altro che incoraggianti: “In Italia torneremo a 150-200 morti al giorno e saranno tutti non vaccinati“.
Infine, oltre ad aver confermato la necessità di una eventual terza dose, Bassetti non ha risparmiato una critica al Ministero dell’Istruzione: “Un anno dopo non hanno fatto niente di più della tanto criticata Azzolina. Bisognava vaccinare le classi, e sbrigarsi a recuperare, ma ha sentito il ministero parlarne?”
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