“Il luogo in cui nasci non dovrebbe dettare la tua capacità di sopravvivere”, con queste parole Meghan Markle e il principe Harry hanno chiesto un’equa diffusione del vaccino contro il Covid per i paesi più poveri del mondo, davanti ad una folla di 60.000 persone al Global Citizen Live di New York, concerto no stop di 24 ore per lanciare un appello per la salvaguardia dell’ambiente, del clima e contro la fame del mondo.
In questa cornice ha avuto il suo spazio un tema dibattuto spesso negli ultimi mesi, la disuguaglianza di accesso ai vaccini, mentre in Israele è già iniziato il terzo ciclo di vaccinazione e l’Italia si appresta alla diffusione della terza dose di Pfizer o Moderna, nei paesi sottosviluppati, come Yemen o Malawi, è prevista la vaccinazione del 20% della popolazione fino alla fine del 2021, un danno importantissimo se si considera il fatto che mancano anche strutture sanitare, cure e strumenti di protezione, come mascherine e disinfettante, per contrastare il coronavirus. E la mancata copertura globale significa solo uscire più lentamente dalla pandemia, a quasi due anni dalle prime notizie provenienti da Wuhan.
Ed è per questo che Meghan Markle e il principe Harry hanno colto l’occasione del Global Citizen Live di New York, per spingere affinché il vaccino contro il Covid fosse reso più facilmente disponibile in tutto il mondo alle nazioni più povere. Meghan ha dichiarato: “Ogni singola persona su questo pianeta ha il diritto fondamentale di ottenere questo vaccino, ma non sta accadendo. È sbagliato che gran parte della fornitura di vaccini sia andata solo a dieci nazioni ricche e non a tutti gli altri, semplicemente non va bene.” Harry ha poi aggiunto: “Ragazzi, abbiamo quello che ci serve per vaccinare il mondo”.
La nuova vita in America di Harry e Meghan
Da quando si sono trasferiti l’anno scorso negli Stati Uniti, il Duca e la Duchessa di Sussex hanno accolto ben volentieri il loro status di celebrità con interviste regolari alla televisione americana. Sono stati criticati per i loro continui attacchi alla famiglia reale, ma anche da alcuni ambienti per aver predicato su argomenti come l’uguaglianza dalla loro posizione privilegiata.
Nella loro ultima causa di beneficenza, Harry ha messo la mano sulla spalla di Meghan e ha detto: “Io e mia moglie crediamo che il luogo in cui sei nato non dovrebbe dettare la tua capacità di sopravvivere”, mettendo in scena uno spettacolo adorabile sul palco. Il principe poi ha continuato: “Guardateci tutti noi qui, in 60.000 forti tutti insieme a New York City! Siamo pronti a fare ciò che è necessario per porre fine a questa pandemia?”
Sua moglie Meghan ha aggiunto: “È così bello essere di nuovo qui con tutti voi. Sappiamo che sembra che questa pandemia vada avanti da sempre, lo capiamo, è molto, e alcune persone l’hanno appena superato, ma se non lo superano tutti, non finirà mai. C’è così tanto che possiamo fare oggi per avvicinarci alla fine di questa pandemia ed è per questo che siamo tutti qui. – e la duchessa non poteva che ringraziare chi si è impegnato tanto in questi mesi – “Possiamo essere qui stasera perché i più brillanti scienziati, ricercatori, lavoratori in prima linea hanno rischiato la vita per proteggere la nostra comunità globale. Sono i nostri eroi umanitari.
Ma per Harry era importante sottolineare come la mancanza di trasparenza e la “disinformazione” abbia danneggiato il lancio del vaccino: “Questa settimana ci siamo seduti con i leader indipendenti della salute globale per capire ulteriormente come avvicinarci all’equità dei vaccini e porre fine a questa crisi. Questa è una battaglia di disinformazione, burocrazia, mancanza di trasparenza e di accesso e soprattutto questa è una crisi dei diritti umani”. Insomma, il concerto è stata per il principe l’occasione per polemizzare apertamente: “Ecco cosa si sta ostacolando … molti paesi sono pronti a produrre vaccini, ma le aziende farmaceutiche ultra-ricche non condividono le “ricette” per la loro realizzazione”.