Giuseppe Conte sta girando l’Italia per sostenere i candidati del Movimento 5 Stelle in vista delle elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre 2021.
In tutte le città, l’ex presidente del Consiglio è accolto da bagni di folla (spesso senza distanziamento e mascherine, particolare che ha suscitato più di qualche polemica, specialmente nel mondo della musica, ndr).
Lo stesso è avvenuto anche a Villa Lazzaroni, a Roma, dove il M5S ha tenuto un’iniziativa a sostegno di Virginia Raggi, che corre nuovamente come candidata dei pentastellati al Campidoglio.
Tuttavia, mentre Conte stava parlando proprio in favore della sindaca e provava a ricordare anche l’impegno del governo durante la pandemia, un contestatore ha provato ad interromperlo, probabilmente per criticarlo sul tema Green Pass.
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In un primo momento l’ex premier si è mostrato conciliante e ha provato a comprendere le ragioni del contestatore, invitandolo a non scaldarsi. “La faranno parlare, io parlo con tutti”, ha detto Conte.
Ma quando l’uomo ha insistito, Conte ha voluto replicargli con una frecciatina indirizzata più ai suoi avversari politici che al contestatore stesso. “Se vuole laggiù c’è il banchetto della Lega, chieda dei 49 milioni”, la frase del presidente del Movimento 5 Stelle.
Conte-Lega, dall’idillio all’astio: tutta colpa del Papeete
Un’uscita che sottolinea ancora una volta l’astio di Giuseppe Conte nei confronti di Matteo Salvini e del Carroccio.
Un “fastidio” che risale ovviamente all’agosto 2019, quando il segretario della Lega e allora ministro dell’Interno decise di rompere l’alleanza parlamentare con il M5S per far cadere il primo governo Conte e andare alle urne (la storia è poi andata diversamente, con l’accordo PD-M5S e la nascita del governo “Conte bis”).
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Una frase, quella di Conte, molto diversa da quelle pronunciate durante il suo “idillio” con la Lega, specialmente sui decreti sicurezza tanto voluti da Salvini. “Tutelano i diritti fondamentali, non asseconderemo più l’accoglienza indiscriminata”, disse l’ex premier in conferenza stampa. Sono passati tre anni e il rapporto tra Conte e la Lega è ormai di tutt’altro tenore.