Ripercorriamo la storia dei due allenatori delle squadre capitoline: Mourinho-Sarri, dalla rissa in Inghilterra fino al derby romano.
Se c’è una cosa che accomuna Maurizio Sarri a José Mourinho, questa è certamente la convinzione nei propri mezzi e nella propria idea di gioco, ma anche la determinazione nell’ottenere i risultati. I due sono stati due calciatori di scarso talento che hanno militato nelle serie dilettantistiche e non sono mai riusciti ad andare oltre i campi di periferia. Mou ha capito presto che quella non sarebbe potuta essere la sua carriera, dunque a 24 anni ha cominciato a studiare per diventare un allenatore e la sua prima esperienza in panchina è stata nel 1987 come allenatore degli allievi del Vitoria Setubal.
Sarri ci ha creduto qualche anno in più, giocando fino ai 29 anni e si è ritirato dal calcio giocato anche per via di problemi fisici che lo tormentavano. A 31 ha fatto la sua prima esperienza sulla panchina dello Stia. Proprio nei primi anni ’90 le loro storie cominciano a differire per risultati e avanzamento di carriera, ma non per volontà di emergere.
Mou nel 1992 diventa interprete e viene chiamato da Bobby Robson allo Sporting Lisbona. Sempre Robson lo porta con sé a Barcellona nel 1996, un trasferimento che sarà decisivo per la sua carriera: qui diventa allenatore in seconda e quando Robson diventa dirigente del club, rimane per fare il secondo di Van Gaal. Nel 2000 lascia Barcellona per allenare il Benfica come prima guida, quindi arriva l’ingaggio dall’Uniao Leira ed infine quello al Porto, il resto, come si suol dire è storia.
Il percorso di Sarri è stato più lento e difficoltoso: fino al 2003 ha allenato solo tra i dilettanti e nel decennio successivo ha ottenuto un salto professionale riuscendo ad allenare in Serie C e B. Proprio in questi anni si fa conoscere nell’ambiente per uno stile di gioco molto identificativo ed europeo. Il suo capolavoro sarà l’Empoli, squadra che porterà e guiderà in Serie A prima di avere la grande opportunità a Napoli.
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Enfant prodige della panchina e grande comunicatore l’uno, lavoratore instancabile e poco comunicativo l’altro, era quasi logico che il primo incontro tra i due sarebbero state scintille no? Bhé durante il loro primo incontro in un Chelsea-Manchester United del 2018 le scintille ci sono state, ma non a causa dei due allenatori. All’epoca è stato il vice di Sarri, Ianni, ad esultare in maniera provocatoria davanti la panchina di Mou, portandolo ad avere una reazione veemente che è stata interrotta dagli steward.
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Maurizio si accorse subito che la colpa era del suo secondo e lo ha invitato a chiedere scusa a Mourinho. Il tecnico portoghese ha apprezzato il gesto e a fine gara si sono abbracciati prima di uscire dal campo. Insomma tra i due c’è stato e c’è grande rispetto, adesso però torneranno a sfidarsi per il derby della capitale e, visto il carattere fumantino di entrambi, non è escluso che possa nascere qualche scontro.
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