Le immagini del placcaggio killer di Ryno Pieterse ai danni dell’avversario Maxime Locu hanno fatto il giro del mondo.
Il rugby è uno sport duro, in cui il contatto tra i giocatori può sembrare a volte brutale ma che, per tradizione e convenzione, è basato solitamente su regole abbastanza ferree di rispetto e lealtà. I placcaggi, elemento distintivo e fondante del rugby, infatti, vengono effettuati con una tecnica particolare che serve per evitare che il contrasto faccia male all’avversario. Sia il difensore che l’attaccante sanno in che posizione mettersi per proteggersi dall’impatto e fare il meno male possibile all’avversario.
Si può dire, insomma, che tra i giocatori c’è una sorta di gentleman agreement, un codice cavalleresco, secondo il quale ogni giocata e ogni intervento viene fatto nel massimo rispetto dell’avversario. Non è raro, infatti, che a fine match, dopo essersele suonate di santa ragione per 80 minuti, gli avversari escano dal campo e dimostrino un fair play sconosciuto in altri sport.
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Placcaggio killer in Francia: per il rugbista si prevede una squalifica record
Tutto ciò di cui abbiamo parlato è esattamente ciò che non è successo durante la partita di prima divisione francese tra il Castres Olympique ed il Bordeaux Bègles. Al 23′ del primo tempo, il sudafricano Ryno Pieterse ha effettuato un placcaggio di rara violenza ai danni del mediano di mischia avversario, Maxime Locu. L’intervento è stato giudicato dal direttore di gara antisportivo e Pieterse è stato espulso dall’incontro. L’impatto è stato così duro che Locu è rimasto a terra ed è stato portato via in barella.
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Per fortuna dopo la partita è stato lo stesso Locu a tranquillizzare i fan dicendo a tutti che stava bene. Le immagini dell’intervento brutale, però, hanno fatto il giro della Francia prima e del resto del mondo poi, lasciando chiunque le abbia viste sconvolto e scioccato. Adesso per Pieterse si profila una squalifica record per condotta antisportiva e pericolosa. In Francia si parla addirittura di una sospensione di 52 partite.