Quanto accaduto ieri in una partita della Concacaf ha dell’incredibile: il vicepresidente del Suriname ha esordito come calciatore a 60 anni.
Ieri si sono giocati gli ottavi di finale di Concacaf League tra il Moengotapoe e l’Olimpia, match che è finito con un rocambolesco 6-0 in favore degli ospiti. Ciò che ha reso incredibile il match tuttavia, non è la clamorosa sconfitta dei padroni di casa, quanto il debutto di Ronnie Brunswijk.
Il vicepresidente del Suriname, nonché proprietario del Moengotapoe, ha infatti deciso di effettuare il proprio debutto nel calcio professionistico a 60 anni, prendendosi pure la fascia di capitano in un match valido per una competizione internazionale. Si tratta di un record di anzianità, sia per un debutto tra i professionisti che per una partita ufficiale: mai prima di ieri infatti un 60enne aveva giocato una partita di calcio professionistico.
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Chi è Ronnie Brunswijk, il vicepresidente del Suriname
Una vicenda che ha dell’incredibile per chi la ascolta da esterno, ma che è in linea con la vita del vicepresidente del Suriname. In gioventù Ronnie Brunswijk è stato un guerrigliero ed ha lottato per l’indipendenza del Paese dai Paesi Bassi. Il Suriname, infatti, è stata una colonia olandese per oltre 300 anni (dal 1667 al 1975) ed è diventato indipendente solamente alla metà degli anni ’70.
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Secondo le informazioni giunte in occidente, il vicepresidente del Paese centro americano avrebbe all’incirca 50 figli, uno dei quali è il numero 10 della squadra di calcio in cui ha fatto il debutto qualche ora fa. La partita di ritorno Ronnie non potrà giocarla poiché, a causa di un mandato di arresto dell’Interpol per spaccio internazionale di droga, non può lasciare il Paese senza venga arrestato immediatamente. Insomma la sua storia è incredibile, così come il suo debutto nel calcio professionistico.