E’ stata trasferita al Tribunale di Firenze la pm Claudia Ferretti, fino ad oggi in servizio a Reggio Emilia.
Il motivo? Era stata avvistata in pieno lockdown a prendere un aperitivo con un ergastolano. A causa di questo, la procura di Bologna aveva aperto le indagini nei suoi confronti.
I fatti: un aperitivo sancisce il trasferimento della pm
Era il 19 febbraio quando alla Salumoteca Bruno Parruca di Scandiano, paese in provincia di Reggio Emilia, una pattuglia di carabinieri decide di fare un controllo a sorpresa per verificare l’adempienza del locale per quanto riguarda il regolamento dovuto al Covid, attratti da un gruppo di persone sedute a un tavolino, benché non fosse allora consentito.
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I carabinieri volevano soltanto assicurarsi che il locale chiudesse alle 18.30, come allora era previsto dal dpcm. Eppure, alla vista delle autorità, una donna e due uomini che erano seduti al tavolino decidono di alzarsi immediatamente. È proprio questo che ha insospettito gli agenti che hanno deciso di fermarli e di chiedere loro le generalità.
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Al bar con un ergastolano
Vista l’insistenza dei carabinieri, la donna si presenta come magistrato, forse per giustificare la sua permanenza nel locale oltre l’orario consentito. E poi la rivelazione shock: uno degli uomini seduto con lei era in realtà un ex ergastolano condannato per associazione mafiosa, omicidio pluriaggravato, detenzione porto abusivo d’arma.
La procura di Bologna interviene e manda una segnalazione al Csm e alla ministra Marta Cartabia. La cassazione ha aperto a quel punto un procedimento disciplinare d’urgenza nei confronti della pm Claudia Ferretti.
Più provvedimenti disciplinari a carico della pm
Quest’ultima, che non è stata licenziata, ha subito però un provvedimento disciplinare che consiste nel trasferimento dalla città emiliana al Tribunale di Firenze, dove svolgerà le funzioni di giudice penale.
Parallelamente al provvedimento disciplinare ne è stato aperto un altro in simultanea per incompatibilità ambientale.
La Ferretti era molto nota a Modena, dove nel suo ruolo di pm ha seguito numerosi fascicoli, come numerosi casi di omicidio e il famoso caso del furto della tela del Guercino avvenuto a Modena nel 2014.
In altri casi i provvedimenti non sono stati così clementi.
Il pm Marco Mescolini era stato rimosso dal suo ruolo alla procura di Reggio Emilia a causa dell’accusa di lavoro viziato dalle proprie convinzioni politiche.