Dopo 18 mesi di pandemia alcuni Paesi pensano sia arrivato il momento di cominciare a “convivere” con il Covid-19, adottando modelli specifici.
Come emerge nell’inchiesta della CNN, alcuni di questi Paesi possono contare su alti tassi di vaccinazione; altri sostengono semplicemente che i costi delle continue restrizioni economiche e sociali superano i benefici.
Tra questi c’è la Danimarca. Il 10 settembre il governo danese ha infatti revocato tutte le ultime restrizioni, affermando che il Covid-19 non è più “una malattia che rappresenta una minaccia fondamentale per la società”.
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I cittadini danesi possono quindi entrare in locali notturni e ristoranti senza mostrare un “passaporto Covid”; inoltre, possono utilizzare i mezzi pubblici senza indossare mascherine e incontrarsi (anche in gran numero) senza restrizioni. Il 13 settembre oltre il 74% della popolazione danese risultava completamente vaccinato contro il Covid-19.
Anche il governo di Singapore ha allentato alcune restrizioni ad agosto, consentendo alle persone completamente vaccinate di cenare nei ristoranti e di riunirsi in gruppi di cinque (e non più due). Tuttavia, un’ondata di casi di variante Delta ha messo a dura prova questa strategia, portando i funzionari a sospendere ulteriori riaperture.
Nonostante i casi in crescita, il numero di persone che si ammalano gravemente rimane basso grazie ai vaccini (l’81% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale).
La Thailandia prevede di riaprire Bangkok e altre destinazioni molto visitate dagli stranieri già il mese prossimo. I turisti completamente vaccinati potranno entrare nella capitale, ma anche a Hua Hin, Pattaya e Chiang Mai.
Tuttavia, la vaccinazione in Thailandia sta andando piuttosto a rilento: il 13 settembre poco meno del 18% della popolazione thailandese risultava completamente vaccinata.
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Anche il Sudafrica ha iniziato ad allentare diverse restrizioni. Il coprifuoco notturno a livello nazionale è stato portato dalle 23:00 alle 4 del mattino, è consentito riunirsi al chiuso fino ad un massimo di 250 persone (500 all’aperto) e le restrizioni sulla vendita di alcolici sono state ulteriormente ridotte.
Il Paese deve ancora fare i conti con una devastante terza ondata di variante Delta, ma le dosi di vaccino sono ora sufficienti per coprire l’intera popolazione adulta.
Infine il Cile, dove l’87% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale. Il governo ha già fatto sapere che il 1 ottobre il Paese riaprirà le porte al turismo internazionale: tuttavia, i visitatori dovranno rispettare determinati requisiti e la quarantena di 5 giorni all’arrivo in Cile.
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