La saturazione della discarica di Lentini, in Sicilia, aveva già fatto temere ai catanesi di poter vivere grossi disagi in termini di rifiuti.
Criticità che puntualmente si sono verificate, tanto che il sito “Catania Today” non usa giri di parole nel definirlo un vero e proprio “lunedì nero”. La raccolta dei rifiuti ha subito enormi ritardi, lasciando i cassonetti pieni zeppi di spazzatura.
Stando ai dati forniti dalla Dusty, la ditta che opera nel settore della raccolta e smaltimento di rifiuti, sarebbero circa 600 le tonnellate di rifiuti non raccolte e pertanto rimaste sul territorio catanese, accatastate tra cassonetti vari e micro discariche.
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Ma non è tutto, perché sempre stando a quanto riferito dall’azienda ci sarebbero altre 400 tonnellate di rifiuti in “stand-by” sui mezzi della stessa società di igiene urbana, nell’attesa che possano finalmente essere conferite nella discarica.
Proprio perché la discarica di Lentini deve affrontare la saturazione, le tonnellate di rifiuti scaricate ieri da Dusty e Energetika sono state solo 390 tonnellate.
Il secco indifferenziato potrebbe finire in altre discariche
I cittadini sono infuriati e chiedono a gran voce un intervento immediato e risolutivo. Ma come spesso accade in questi casi sta avvenendo uno scaricabarile tra i vari enti e le istituzioni.
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Nel frattempo, si sta cercando di ragionare su quali soluzioni adottare per smaltire il secco indifferenziato. L’ipotesi più gettonata è chiaramente quella del conferimento presso altre discariche del territorio: in questa direzione si muove il dialogo tra Regione, Srr e Comune, che hanno già individuato discariche “papabili”.
Oltre alla discarica pubblica di Gela, si valutano come possibili soluzioni per il secco indifferenziato anche le discariche private della Oikos, nel catanese, e della Catanzaro, situate invece in provincia di Agrigento.