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Spettacolo

“Non riesco a tenere in mano le bacchette”: la drammatica confessione del grande artista

Che negli ultimi tempi le condizioni di salute di Phil Collins non fossero propriamente positive lo avevamo capito. Sul palco durante i concerti cantava da seduto, mentre alla batteria molto spesso a prendere il suo posto era il figlio. Ora però a confessarlo è lui stesso in un’intervista rilasciata alla BBC.

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Nel 2011 l’ex frontman dei Genesis (divenuto voce del gruppo dopo l’abbandono di Peter Gabriel nel 1975) aveva annunciato l’addio alle scene, ma a distanza di dieci anni ancora non ha intenzione di mollare, nonostante la salute non sia proprio dalla sua parte. Era rimasto lontano dalle scene fino al 2015 quando aveva ripreso i concerti. Nel 2019 aveva fatto il sold-out al Forum di Assago, l’unica tappa in Italia dopo 15 anni.

Phil Collins aveva subito nel 2009 un intervento chirurgico al fine di sistemare alcune vertebre della schiena, successivamente un altro intervento lo aveva subito nel 2015, ma da quel momento il musicista non aveva recuperato in maniera completa le funzioni nervose, andando persino a perdere sensibilità alle mani.

Proprio per questa ragione il figlio lo sostituiva molto spesso alla batteria.

D’altra parte queste due operazioni alle vertebre erano solo la punta dell’iceberg, infatti Phil Collins ha avuto problemi di depressione, alcolismo e diabetici.

“Sono piuttosto provato ed è molto frustrante”, la confessione del cantante dei Genesis

Nonostante abbia già raccontato dei suoi problemi nella sua autobiografia, ora il cantante ha deciso di confessarsi direttamente alla BBC.

Durante l’intervista ha ammesso: “Sono piuttosto provato a livello fisico e ciò è frustrante, perché mi piacerebbe molto andare alla batteria e suonare con mio figlio”. Ha annunciato inoltre di aver intenzione di smettere del tutto di suonare: “No, non riesco più. Tengo a malapena le bacchette in mano“.

Quindi a questo punto c’è da pensare che una volta concluso questo tour con i Genesis questo sia l’atto finale del gruppo. Ed è lo stesso Collins a confermarlo con un’espressione decisamente emblematica: “We’re putting it to bed“, che suona come “Li metteremo a dormire“.

Una espressione che suona come fine definitiva della storica band britannica nata nel 1968 per poi diventare tra le realtà prominenti del rock progressivo.

Tobias Fior

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