Le parole del professore Alessandro Barbero e la presa di posizione di firmare il manifesto di di protesta universitario contro l’obbligatorietà del Green pass all’università hanno suscitato molto clamore. Ma a ben vedere si tratta di un ‘caso’ dovuto ad un ascolto forse troppo frettoloso o all’abitudine di cercare conferma delle proprie opinioni nelle parole di qualcuno autorevole.
Vediamo cos’ha detto davvero il prof Alessandro Barbero e perché il suo intervento e diventato virale e ‘scandaloso’.
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Non solo Alessandro Barbero: sono 350 i docenti che hanno sottoscritto il manifesto contro il Green pass per accedere all’università. Tale manifesto però non significa necessariamente la condivisione di posizioni potenzialmente pericolose per l’incolumità altrui. Non si tratta di sposare bislacche teorie novax, quando di sottolineare l’ipocrisia dietro l’obbligo del Green pass.
“L’appello – spiegano i promotori – intende ribadire il ruolo inclusivo dell’università, sottolineare quanto il ‘green pass’ rappresenti uno strumento discriminatorio, dai complessi contorni applicativi e un pericoloso precedente di penalizzazione per studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo. L’auspicio è che tanti altri colleghi continuino a sottoscrivere l’appello per garantire il più ampio dibattito nell’accademia e per dire no a ogni tipo di discriminazione”.
Indubbiamente, dato il carattere di personaggio pubblico di Alessandro Barbero, uno studioso che ha decisamente superato i confini elitari dell’accademia italiana, le sue parole hanno avuto vasta eco.
La verità è presto svelata. Secondo Barbero il Green pass è ipocrita, in quanto ‘Edulcorazione’ dell’obbligo vaccinale. E contro tali ‘furberie’, il professore si oppone: “Un conto è dire ‘Signori abbiamo deciso che il vaccino è obbligatorio perché è necessario, e di conseguenza, adesso introduciamo l’obbligo’: io non avrei niente da dire su questo. Un altro conto è dire ‘No, non c’è nessun obbligo, ma semplicemente non puoi più vivere, non puoi più andare all’università: però non c’è l’obbligo nel modo più assoluto, perché il vaccino serve davvero e il Green pass serve per questo'”.
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