Giorgia Meloni si trova d’accordo con Salvini sulla questione Green Pass e sostiene la posizione di Ungheria e Polonia sui migranti.
La conferenza stampa di Mario Draghi di ieri ha generato delle reazioni politiche e sociali contrastanti. Il premier ha di fatto dichiarato che nonostante l’opposizione della Lega procederà ad inserire l’obbligatorietà del Green Pass a nuove categorie di lavoratori, oltre a richiedere un’attuazione più estesa del certificato verde. Draghi ha inoltre detto senza il minimo dubbio che una volta che il vaccino verrà certificato come farmaco lui sarà favorevole all’obbligatorietà dello stesso.
A contestare la posizione del Presidente del Consiglio è stato Matteo Salvini, da sempre contrario sia al Green Pass che all’idea dell’obbligo vaccinale. Su questa divergenza politica è stata intervistata Giorgia Meloni da ‘La Stampa’. Parlando dell’introduzione del Green Pass, la leader di Fratelli d’Italia non si è detta contraria in senso assoluto, ma alle modalità di applicazione italiane e francesi:
“Credo che Salvini faccia bene a difendere una posizione ragionevole che condivide con noi e che è condivisa dalla maggioranza dei Paesi europei. Su questo tema c’è confusione e malafede. Io, che ricevo le minacce dei no Vax pur essendo vaccinata, vengo bollata come no Vax. Sono stata da subito a favore del Green Pass così com’ è stato immaginato in Europa e com’ è usato ovunque, ad eccezione di Italia e Francia”.
La stessa Meloni ha successivamente aggiunto che questo utilizzo del Green Pass è “Economicida” e ancora:
“E’ uno strumento che deve consentire la libera circolazione e non deve essere utilizzato per introdurre surrettiziamente l’obbligo vaccinale con scelte ridicole che non hanno alcuna base scientifica e alcuna efficacia per fermare il contagio. Perché viene imposto sul treno ad alta velocità e non in metro? Sono contraria al Green Pass all’italiana, ma basta sollevare un’obiezione di buonsenso e si passa per negazionisti”.
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Giorgia Meloni d’accordo con la posizione di Ungheria e Polonia sui migranti
Per quanto riguarda la questione migranti e profughi, di stretta attualità sempre ma in particolar modo dopo il ritorno dei talebani in Afghanistan, la Meloni si dice favorevole ad ospitare chi ne ha bisogno, ma ha un’idea differente a quella dell’Europa sulla ridistribuzione delle persone accolte. Si è discusso, infatti, del cercare di convincere i Paesi del Visegrad a cambiare la loro posizione assolutamente contraria, ma lei non è d’accordo:
“E’ irragionevole. E non perché si oppongano i paesi di Visegrad ma perché sono la Francia e la Germania i primi a boicottare la redistribuzione dei nostri migranti. Non parliamo di numeri ma di persone”.
La leader di Fratelli d’Italia ha poi aggiunto sulla posizione della Polonia e dell’Ungheria:
“La lettura europea è ipocrita. L’Ungheria e la Polonia rifiutano di prendere come profughi i nostri migranti clandestini e hanno ragione, anche perché controllano le loro frontiere e già accolgono chi scappa dalla guerra, come nel caso di molti ucraini in Polonia”.
Un pensiero in linea con quello che ha sempre manifestato la Melonia sulla questione migranti e confini, ma che va contro a quelli che sono gli interessi non solo dell’Europa e dell’Italia stessa. Una distribuzione su più Paesi, infatti, permetterebbe sia ai migranti di essere accolti con maggiori tutele, sia ai Paesi ospitanti – tra cui appunto l’Italia – di poter gestire meglio l’afflusso.