Ha cercato di tagliarsi il pene nel disperato tentativo di sentirsi davvero “sé stessa”.
Il protagonista della vicenda è un bimbo di soli tre anni, Logan, come racconta al Mirror la sua mamma, Jess Bratton. Il fatto, avvenuto cinque anni fa, le ha fatto capire che quella che stava attraversando suo figlio non era solo una fase.
Logan ha sempre avuto un certo interesse per i vestiti e per il trucco, oltre che per le bambole, ed era sempre voglioso di vedere come si vestivano sua madre e sua sorella minore.
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In un primo momento la donna non aveva badato troppo a queste preferenze, ma quando ha visto suo figlio che cercava di tagliarsi il pene ha deciso di aiutare Logan in ogni modo.
“Ero in cucina a preparare la cena, con le spalle alla porta della camera da letto di Logan. Stava chiacchierando con le sue bambole, ma improvvisamente si è zittito – racconta la mamma 25enne – Ho gridato il suo nome e non ho ricevuto risposta, quindi pochi secondi dopo sono andata nella sua stanza e l’ho sorpreso seduto sul letto con i pantaloni abbassati, con un paio di forbici in mano”.
Jess ha tolto le forbici dalle mani di Logan e ha abbracciato il suo piccolo: “Abbiamo pianto entrambi – racconta – Gli ho spiegato che avremmo dovuto parlare con un medico. Non era solo una fase, il mio bambino voleva davvero essere una femmina”.
Jess ha contattato il suo medico di famiglia a Stoke-on-Trent, nello Staffordshire, per spiegare l’episodio delle forbici, aggiungendo che Logan non voleva più indossare abiti maschili. Il dottore le ha consigliato di aspettare, vista l’età del piccolo.
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Lo scorso 8 marzo, durante il terzo lockdown nel Regno Unito, Jess ha preso la coraggiosa decisione di consentire a Logan di tornare a scuola indossando un’uniforme femminile.
“Ho parlato in anticipo con alcuni genitori della scuola e con l’insegnante di Logan, ed erano tutti così positivi – racconta la mamma al Mirror – Per fortuna, la scuola è stata di supporto. L’insegnante di Logan ha anche mostrato alla sua classe un video su YouTube sull’essere transgender”.
Logan e sua madre sono in attesa di un appuntamento presso il Gender Identity Development Service (GIDS) a Londra.
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