33 anni fa avveniva lo schianto di tre frecce tricolore presso la città di Ramstein, in Germania: una tragedia che provocò la morte di 70 persone e di cui oggi (28 agosto 2021) ricorre l’anniversario.
Una manifestazione acrobatica “di rito” per l’aviazione nazionale si è presto trasformata in un incidente dalla gravità mostruosa.
Di seguito, vi raccontiamo cosa accadde oggi – ma nel 1988.
Un’esibizione aerea si trasforma in tragedia
Le frecce tricolori dovevano rappresentare una figura chiamata “cardioide”, così chiamata perché la forma nel cielo avrebbe rappresentato qualcosa di molto simile a un cuore. E invece, è sopraggiunto il caos.
I tre aerei si sono schiantati causando distruzione e morti.
Il bollettino finale è qualcosa di shockante: 70 le vittime confermate, mentre 1500 le persone che sono rimaste ferite in seguito alle conseguenze della collisione dei tre aerei (con una delle carcasse che è precipitata sulla folla).
Un dramma inaudito, tanto che le esibizioni aeree furono bandite nei cieli tedeschi per i tre anni successivi.
Morti, vittime e resti: 33 anni dopo
Il colonnello Ivo Nutarelli, responsabile della strage, aveva realizzato quella coreografia oltre settanta volte prima del tragico incidente. Ma un lieve anticipo rispetto agli altri due aerei ha fatto sì che i tre aerei si scontrassero in aria, causando il clamoroso incidente. Il 28 agosto 1988 morì sul colpo, assieme ai suoi colleghi Mario Naldini e Giorgio Alessio.
I resti degli aerei sono stati trasportati a Rimini presso il Museo dell’aviazione dove rimasero esposti fino all’anno successivo. In seguito furono donati in cambio di una targa commemorativa dedicata alle vittime.
Inoltre, i superstiti ricevettero un riconoscimento economico. In molti di loro – infatti – fu diagnosticato il disturbo post-traumatico da stress, depressione e tendenza al suicidio. E da allora tutte le manovre aeree non possono più essere effettuate sopra la folla.
Di seguito un servizio d’annata del programma Real Time che ripercorre la tragedia
Teorie del complotto sulla collisione di Ramstein
Alcuni vedono uno stretto legame tra questo incidente e quello di Ustica (avvenuto 8 anni prima), arrivando a formulare delle vere e proprie teorie del complotto. Tra queste persone anche il fratello del pilota, Gianfranco Nutarelli.
Secondo le indagini, tuttavia, Ivo Nutarelli sembrerebbe essere al di fuori da qualsiasi logica che potrebbe portare a conclusioni complottistiche.