Alberto Zangrillo interviene dopo alcune settimane da quando ha ribadito il fatto che il coronavirus è clinicamente morto. Questa volta però Zangrillo lancia un messaggio che riguarda i pazienti non vaccinati e la sua professione medica lo spinge a parlare in maniera professionale, segno di chi ancora si ricorda il famoso giuramento di Ippocrate.
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Le parole del direttore del reparto di terapia intensiva del San Raffaele di Milano su Twitter sono chiare: “Esempio di ritorno alla normalità in terapia intensivo cardiochirurgica: circolazione extracorporea e supporto meccanico in miocardite fulminante in giovane paziente Sars-Cov-2 positiva, non vaccinata. #Curiamotutti senza dare i numeri“.
L’hashtag alla fine del tweet e il fatto che Zangrillo abbia sottolineato “senza dare i numeri” indica come il dovere di un medico sia quello di curare tutti senza distinzione, indipendentemente dal fatto che una persona sia o meno vaccinata.
Su Twitter ovviamente la pioggia dei commenti non si è fatta attendere e c’è chi appunto sottolinea il famoso “giuramento”: “Curare tutti sarebbe alla base del giuramento di Ippocrate. Fa bene a ricordarlo ai suoi colleghi” e lo stesso utente commenta ancora: “Detto ciò quando arriverà un paziente vaccinato con miocardite, ce lo farà sapere?”.
Un altro utente mette ancora in chiaro l’elemento del “curare tutti”: “Grazie per la rassicurazione del “curare tutti”, visto che ultimamente viene messa in discussione da diversi esponenti, anche in ambito sanitario“.
C’è chi invece la butta sul ridere, si fa per dire: “Adesso basta, non si capisce più niente. Credo che mi rivolgerò allo stregone“.
E in tutta questa valanga di commenti compare anche l’onnipresente Burioni, che con toni molto pacati scrive: “La normalità del mio amico Zangrillo è quella di difendere con le unghie e con i denti la vita delle persone in grave pericolo. Mentre lui lotta, voi vaccinatevi“.
Pur ribadendo l’importanza di vaccinarsi, il professore di microbiologia e virologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano adotta toni ben più pacati rispetto a quelli di un mese fa quando – destando parecchie perplessità – proponeva abbonamenti Netflix per i non vaccinati in vista di una vita agli “arresti domiciliari”.
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