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Cultura

Per colpa del Covid la canonica influenza fa paura: l’allarme di una causa farmaceutica

Il Regno Unito potrebbe ritrovarsi ad affrontare un’epidemia di influenza invernale a causa di un “vaccino inefficace”. 

L’allarme degli esperti non riguarda il Covid-19, quantomeno non direttamente. Secondo gli scienziati, infatti, durante questo periodo caratterizzato dalla pandemia i laboratori non sarebbero stati in grado di raccogliere tutti i dati necessari per sviluppare un vaccino antinfluenzale aggiornato.

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Lo scorso febbraio l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha consigliato cosa includere nei vaccini antinfluenzali per i paesi dell’emisfero settentrionale, ma un’azienda farmaceutica che sviluppa vaccini si è detta preoccupata per la carenza di dati sull’influenza raccolti durante la pandemia di Covid. Ciò vuol dire che il vaccino potrebbe risultare inefficace contro alcune varianti dell’influenza.

D’altronde, come riporta anche il Mirror, è stato registrato un calo del 62% nelle spedizioni di campioni di sorveglianza dell’influenza durante la pandemia di Covid-19, dovuto principalmente alla chiusura dei confini dei vari Paesi e alle limitazioni relative ai viaggi.

L’inefficacia potrebbe stressare ulteriormente il sistema sanitario

Questi fattori, unitamente ad una minore immunità naturale all’influenza tra la popolazione generale ed eventuali alti livelli di Covid, potrebbero mettere sotto pressione il sistema sanitario nazionale (non solo nel Regno Unito).

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“Abbiamo riscontrato una notevole riduzione nei laboratori che forniscono i dati sulla sequenza genetica all’OMS, e intorno a settembre dello scorso anno abbiamo visto un calo del 94% dei dati di sequenza genetica che sono stati riportati nel database – ha affermato la dottoressa Beverly Taylor, esperta dell’azienda farmaceutica Seqirus che fornisce farmaci antinfluenzali al Regno Unito – Tutto ciò ha avuto un impatto enorme nella segnalazione”.

La dottoressa ha precisato che è stata certamente ridotta “l’opportunità di esaminare quali vaccini darebbero la migliore protezione complessiva”.

 

 

Roberto Naccarella

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