La CEO del circuito di Formula 1 (e non solo) belga Spa-Francorchamps, Nathalie Maillet, è stata ritrovata senza vita insieme al corpo di un’altra donna a Gouvy in Belgio, presso la propria abitazione.
Entrambi i cadaveri presentavano segni di arma da fuoco, fatto che non ha lasciato dubbi sull’assassino: è stato Franz Dubois, marito della vittima ed ex pilota, che dopo si è suicidato.
Una dirigente in gamba uccisa dal marito
Nathalie Maillet era nata a Verdun, in Francia, nel 1970.
Nata in una famiglia di piloti, si può dire che aveva la Formula 1 (e le corse automobilistiche più in assoluto) nel sangue. In effetti, anche se era diventata architetto, era stata nominata direttrice della Spa-Francochamps, una delle piste dove si svolgono le gare di Formula 1, dopo aver partecipato ad alcune gare come pilota nei primi del 2000 (tra i vari eventi, si ricorda la 25 Heures VW Fun Cup nel 2006)
Aveva di fronte a sé una brillante carriera, prima che la sua vita fosse stroncata dalle gelosie del marito.
Maillet era infatti stata colta dal marito con Ann Lawrence Durviaux – sua amante, secondo i tabloid britannici – suscitando immediatamente la sua rabbia incontrollata e incontrollabile.
L’uomo ha quindi ucciso entrambe le donne, per poi avvisare la polizia e puntarsi addosso l’arma con cui aveva già ucciso, togliendosi la vita.
Le condoglianze dal mondo della Formula Uno
La FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) ha espresso il proprio dispiacere mandando le proprie condoglianze alla famiglia di Nathalie Maillet.
“La FIA è addolorata nell’apprendere la tragica morte di Nathalie Maillet – si può leggere su un comunicato – Nathalie era l’amministratore delegato del Circuito di Spa Francorchamps dal 2016, periodo durante il quale ha supervisionato il grande sviluppo dell’iconica pista che ospita tantissimi campionati FIA. A nome di tutta la comunità del motorsport, vogliamo rivolgere le nostre condoglianze alla sua famiglia e ai suoi amici”.
Anche il presidente del circuito belga Melchior Wathelet si è espresso in merito alla tragedia: “I miei pensieri vanno alla famiglia e ai suoi collaboratori. Nathalie era diventato il volto del circuito, rappresentava bene la passione di tutti noi“.