Dopo le dichiarazioni pro DDL Zan, la svolta progressista di Alessandra Mussolini viene consacrata con un’intervista a Vanity Fair nella quale si definisce una “ragazza di sinistra”. Ma dietro la svolta “alla Myss Keta” un passato tutt’altro che a sinistra: dall’elezione nelle file del Movimento Sociale Italiano fino all’approdo ad Alleanza Nazionale prima e a Forza Italia poi, ecco la “digievoluzione” della nipote del duce
Che sia stata una folgorazione sulla Via di Damasco durante la sua partecipazione a Ballando con le Stelle con il caliente ballerino cubano Maykel Fonts, o l’abbandono dei diktat politici degli estremismi a cui in qualche modo è stata legata fin dall’infanzia, la svolta progressista di Alessandra Mussolini lascia sicuramente tanto attoniti quanto, a tratti divertiti.
Dalla militanza nel Movimento Sociale Italiano di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, così tanta da diventare un gigantesco oceano dal quale la Mussolini riemerge come una sirena dalle tinte arcobaleno.
Una rinascita, potremmo definirla, consacrata con l’ultima intervista rilasciata a Vanity Fair e che chiude (o apre?) il cerchio che aveva aperto con le dichiarazioni a favore del DDL Zan.
Immediata, ovviamente, la reazione del web, che unanimemente si è chiesto se la donna che rivendicava di essere fascista e omofoba contro Vladimir Luxuria sia la stessa travestita da arcobaleno in favore della legge contro l’omotransfobia.
Oggi, a poca distanza dalle eccentriche foto multicolor pro DDL Zan, arriva la consacrazione con l’intervista a Vanity Fair, nella quale la Mussolini si definisce “una ragazza di sinistra”.
“Sono una ragazza di sinistra”
In un’intima intervista con la giornalista Silvia Nucini, la quale ha chiesto alla ex politica se avrebbe potuto essere una ragazza di sinistra, l’ex politica ha risposto: “Ma lo sono! Sono una diversamente ragazza che ha fatto battaglie nelle quali ha creduto, al di là dei colori”.
Una svolta, questa, che arriva dopo l’abbandono della vita politica a vantaggio di quella come personaggio pubblico. Forse, la Mussolini, proprio non dovendo dar conto alle pressioni delle aspettative del suo elettorato, si è sentita libera, in qualche modo, di intraprendere la strada che ha ritenuto più opportuna per lei e in linea con il suo attuale pensiero.
Ma il boccone da mandare giù è troppo amaro: difficile, infatti, dimenticare quando disse in TV in un dibattito con Di Pietro di essere fiera di essere fascista, o quella volta che disse alla Luxuria “meglio fascista che frocio”.
Sarà stata, appunto, una folgorazione sulla Via di Damasco o una conversazione a Ballando con le Stelle? Nessuno può dirlo, ma quel che è certo è che la Mussolini sembra essere convinta più che mai.