Secondo i risultati di uno studio americano non ancora confermato tra i vaccini mRna ce ne sarebbe uno che protegge maggiormente dalla variante Delta.
Quando si parla di studi sull’affidabilità dei vaccini bisogna andare con i piedi di piombo. In queste settimane, infatti, ci sono stati studi che hanno indicato l’efficacia dei vaccini Pfizer e Moderna contro la variante Delta. In pratica i vaccini proteggono sicuramente dalle conseguenze più gravi del virus, ma non del tutto dalla possibilità di prendere contagio. In quale percentuale i due vaccini proteggano dalla contrazione del virus in forma blanda, al momento non è dato saperlo, anche se uno studio condotto negli Usa potrebbe aver fornito il primo dato in tal senso.
Lo studio è stato effettuato dalla Mayo Clinic Health System, basandosi sui dati di soggetti vaccinati e non vaccinati di diversi Stati americani –Minnesota, Wisconsin, Arizona, Florida e Iowa– nel periodi tempo compreso tra gennaio e luglio 2021, ovvero nei mesi in cui i vaccini si sono confrontati con le varianti del Covid-19. L’obbiettivo era quello di comprendere quale risposta avessero i due vaccini mRna sulle infezioni “breakthrough”, ossia quelle che si verificano tra soggetti vaccinati.
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Prima di procedere con i risultati riscontrati dagli studiosi americani è bene precisare che lo studio non è ancora stato pubblicato ed è in attesa di verifica. Quanto ottenuto, dunque, potrebbe essere inesatto o potrebbe essere confutato. I risultati sono stati caricati sulla piattaforma ‘Medrxiv‘ e riportati in Italia dal portale ‘Dagospia‘.
Uno dei ricercatori che si è occupato dello studio ha prima parlato del procedimento attuato: “Abbiamo definito gruppi di persone del Minnesota vaccinate e non (25.589 persone per ciascuno dei due gruppi), abbinate per età, sesso, etnia, storia di precedenti test per Sars-CoV-2 e data della vaccinazione completa”. In secondo luogo ha spiegato:
“Entrambi i vaccini sono stati altamente efficaci durante questo periodo di studio contro l’infezione da Sars-CoV-2 e contro i ricoveri per Covid. A luglio, però, se l’efficacia contro il ricovero è rimasta elevata, l’efficacia contro l’infezione è risultata inferiore per tutti e due i prodotti scudo (Moderna 76%, Pfizer 42%), con una riduzione più pronunciata per il vaccino Pfizer”.
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Gli autori precisano in seguito che la minore protezione riguarda la contrazione del virus, ma non la protezione da effetti gravi. Entrambi i vaccini infatti assicurano protezione da malattia e infezione grave e sono per tanto entrambi efficaci. Tuttavia, secondo loro, i dati ottenuti giustificano un ulteriore valutazione sui meccanismi che portano ad una simile differenza.
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