L’ex ballerino di Amici si leva più di qualche sassolino dalla scarpa denunciando il sistema corrotto di tv e cinema italiani.
Che il mondo dello spettacolo italiano nasconda un sottobosco non esattamente edificante è qualcosa di cui si sospetta da più di qualche anno. In passato si è vociferato di favoritismi per entrare a far parte di un certo giro che ti consente visibilità per più di qualche anno e non ci vuole certo Sherlock Holmes per capire che ci sono produttori e agenti che hanno un potere maggiore rispetto ad altri e dunque consentono ai loro assistiti di avere maggiore visibilità rispetto ad altri.
Si tratta chiaramente di un sistema non esattamente meritocratico, ma che probabilmente non è un problema solamente italiano. Basti pensare a quanto successo negli anni scorsi con il fenomeno “Me Too“, grazie al quale si sono scoperti abusi e molestie ai danni di attrici, cantanti e star di ogni genere, taciute per anni perché parte di un ricatto volto a fare ottenere loro qualche parte importante. Proprio tramite le denunce è stato arrestato Harvey Weinstein, forse il produttore cinematografico più influente degli Usa negli anni ’90 e agli inizi dei 2000.
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L’ex ballerino di Amici attacca il mondo dello spettacolo italiano
Nelle ultime ore un ex protagonista di Amici di Maria De Filippi, il ballerino Valerio Pino, ha denunciato il sistema corrotto italiano. Ospite della trasmissione spagnola Salvame, Valerio ha spiegato che la sua assenza dalla tv in questi ultimi 10 anni è stata dovuta alla sua volontà di non sottomettersi:
“Sì è vero che da molto non appaio in tv. In Italia siamo arrivati ad un punto orribile. In Italia in tv non posso dirlo, ma qui per fortuna sì, perché c’è più libertà di dire le cose. Se non hai qualcuno dietro nel mio paese natale non fai niente. Se non vai con un produttore, un imprenditore o un regista che lavora in tv non fai nulla. Sono 10 anni che non lavoro nella tv italiana. In Italia se non hai un politico che ti piazza nel posto giusto non vai da nessuna parte. Non vale soltanto per la tv, ma anche per il cinema italiano”.
L’invettiva di Pino non si ferma a queste parole, ma continua sostenendo che in Italia ci sono attori e artisti famosissimi che sono amanti di produttori o di manager e che sebbene tutti lo sappiano all’interno del sistema la notizia non esce. Infine denuncia l’ipocrisia generale sulla questione omosessualità:
“Nel mondo dello spettacolo in Italia c’è un’ipocrisia molto grande. Tanti non possono nemmeno dire che sono gay. Se adesso le cose sono cambiate rispetto a prima? Sì, ma in peggio. Lotto contro questo sistema da 10 anni, qui posso parlare, in Italia mi mettono il bavaglio, soltanto le riviste mi contattano per parlare, in tv no”.