Non c’è pace per Jacobs perché l’Inghilterra perde senza saper perdere: l’atleta azzurro è infatti accusato dai principali tabloid britannici di ‘traffico di anabolizzanti’, perché il suo ex nutrizionista, con cui il rapporto si è interrotto mesi prima, è indagato per lo stesso reato.
La brutta Estate dell’Inghilterra
Londra ancora una volta resta senza ‘inquilini’. Dopo la coppa europea, che ha virato in direzione Roma, anche la medaglia d’oro nella staffetta 4x100m è sfuggita dalle mani e dal collo degli inglesi che dimostrano ancora una volta totale mancanza di FairPaly. Così il ‘Times’ guida l’esercito di Tabloid che denigra incessantemente Jacobs per i suoi traguardi, raggiunti sempre per primo, e che insinua un qualche magheggio illecito dietro le sue vittorie.
L’ultima illazione in ordine di tempo è ‘per procura’. Pare infatti che l’ex nutrizionista dell’atleta azzurro, un tale Giacomo Spazzini, e l’indagine a suo carico per traffico di anabolizzanti sia un motivo sufficiente per inferire che Jacobs sia sotto droghe, nonostante l’enorme quantità di test antidoping a cui è stato sottoposto (record europeo anche qui.)
Così la prima pagina del ‘Times’ intitola “La polizia indaga sul nutrizionista della stella dei 100 metri“, schiaffando l’articolo in prima pagina sportiva.
Saturday’s TIMES Sport: “Police probe 100m star’s nutritionist” #TomorrowsPapersToday pic.twitter.com/nuzBZoIBKs
— Allie Hodgkins-Brown (@AllieHBNews) August 6, 2021
Nonostante la collaborazione tra il medico e l’atleta si sia interrotta a marzo, proprio a causa dell’indagini che coinvolgevano il medico, lui si è preso buona parte dei meriti delle vittorie di Jacobs con un lungo post instagram:
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Insomma l’indagine è ancora aperta, e in Italia si è innocenti fino a prova contraria, ma soprattutto i test a cui si è sottoposto l’atleta azzurro dovrebbero essere una prova sufficiente per la sua integrità morale, ma stavolta soprattutto fisica.
Tutto questo accanimento mediatico, molto pretestuoso, è invece la prova che l’Inghilterra è incapace sia di vincere che di perdere.