Strano, ma vero, la parola più comune che una tata possa dire parlando del suo lavoro è proibita per Maria Borrallo, babysitter del principe George, della principessa Charlotte e del principino Louis; e la colpa non è del Duca e della Duchessa di Cambridge.
LEGGI ANCHE => Il libro di Harry può causargli problemi finanziari? Intanto la Regina pensa a come “rispondergli”
La Borrallo, infatti, tata della famiglia reale già pochi mesi dopo la nascita del piccolo George, che ha compiuto 8 anni lo scorso 22 luglio, non può pronunciare proprio la parola “bambini” di fronte ai figli di William e Kate, a causa della sua formazione presso il prestigioso Norland College di Bath, nel Sudovest dell’Inghilterra, scuola di alta specializzazione per chi sogna di diventare una super tata un giorno, un po’ come Mary Poppins.
Secondo l’autrice Louise Heren, che ha trascorso un po’ di tempo a fare ricerche per un documentario proprio al Norland College, agli studenti viene insegnato a non dire mai la parola kids (bambini), mentre è consentito loro usare l’equivalente children (un sinonimo di bambini) e, ovviamente, il nome di battesimo dei piccoli.
La spiegazione sarebbe abbastanza semplice: “La parola bambino (kid) è vietata. È un segno di rispetto per i bambini come individui”, ha chiarito la Heren in un’intervista al Mirror; tuttavia potrebbe esserci qualcosa in più. Mentre child è un termine di origine britannico, usato solo per riferirsi a dei bambini, kid, oltre ad essere di matrice statunitense, indica anche ragazzi adolescenti, mischiando e sovrapponendo due stadi totalmente diversi nella formazione di un giovane adulto. Insomma, delle differenze, nemmeno tanto sottili, che fanno proprio la differenza in una babysitter qualificata come è la Borrallo a Buckingham Palace.
La vita normale dei figli di William e Kate
Sempre Louise Heren ha dichiarato di aver parlato con tante tate a servizio delle varie famiglie reali e la vita per i futuri eredi al trono è uguale a quella di tanti altri bambini britannici: ci si alza la mattina presto, si fa colazione e poi si indossa l’uniforme scolastica, a prescindere che questa piaccia o meno.
Ma c’è anche un’altra regola fondamentale che George, Charlotte e Louis devono rispettare; è assolutamente vietato urlare per loro, basta solo un cenno perché il Duca e la Duchessa affrontino seriamente il problema. William e Kate, infatti, invece di punire e sgridare, urlando a loro volta, i figli, si siedono accanto a loro nel “chat sofa”, ovvero su un divano che diventa luogo neutro di conversazione senza alzare mai il tono della voce.