Le morti per Covid continuano a colpire il panorama mondiale e a farne le spese sempre di più sono quelli che si definiscono no-vax, oppure che continuano a negare l’esistenza del virus. A farne le spese è stato anche Marco De Veglia, 55enne guru del marketing, che è morto in Florida proprio a causa del Covid.
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Dal letto di casa sua in Florida Marco De Veglia continuava a negare di avere il virus, secondo un testimone in una delle ultime telefonate avrebbe detto: “Da una settimana ho questa brutta influenza e non passa”, al che l’amico avrebbe replicato domandandogli se avesse fatto un tampone per accertarsi che non fosse Covid, a quel punto la risposta di Marco è stata che non ce n’era alcun bisogno.
Mercoledì 21 luglio De Veglia è stato ricoverato in terapia intensiva a Miami, con tanto di casco per l’ossigeno. Sempre fedele alle sue volontà aveva detto che entro fine mese sarebbe uscito per riprendere il lavoro. Purtroppo questo non è avvenuto perché tre giorni dopo il ricovero Marco De Veglia è morto.
L’amico, che vuole rimanere anonimo, ha rivelato di aver fatto un paio di calcoli e che dai primi sintomi avuti da Marco fino alla sua morte, sono trascorsi esattamente 14 giorni.
Marco De Veglia era molto ostile ai vaccini e di questa sua convinzione ne aveva fatto una vera e propria professione. Negli ultimi mesi era diventato quasi un complottista, non aveva mai nascosto il suo sostegno a Donald Trump anche quando l’ex-Presidente sosteneva il potere degli antimalarici contro il virus.
Il 19 luglio, appena due giorni, prima di essere ricoverato, De Veglia aveva scritto che “fatichiamo a trovare nella narrazione pandemica anche solo un 1% di verità”.
Ragionare con lui era diventato impossibile: le parole dell’amico Stefano Versace
Affrontare il tema dei vaccini con Marco De Veglia era assolutamente impossibile, questo stando alle parole di un altro amico, Stefano Versace, anche lui imprenditore a Miami: “Ho deciso di non scrivergli più su Facebook. Abbiamo collaborato e lavorato insieme molto bene. Le uniche discussioni le abbiamo avute sul Covid. La pensavamo in maniera opposta”.
Sulla questione vaccinale Versace (che il virus, anche se in forma leggera, lo ha avuto) ci ha sbattuto anche la testa cercando di fare ragionare De Veglia, ma niente da fare: “Marco continuava a sostenere che i vaccini fossero delle fesserie”.
Il resto della storia ormai è risaputo, il guru italiano del marketing è morto per causa del Covid, ma soprattutto sotto il peso delle fake news.