Il governo Draghi si appresta a togliere dalla bolletta della luce il canone Rai: viene smontata una delle riforme Renzi più discusse.
L’evasione dell’imposta per la tv pubblica è stato uno degli argomenti principe in Italia per diversi anni. Nessuno era riuscito a risolvere la problematica perché non vi era modo di entrare nelle case degli italiani per verificare l’utilizzo della televisione. L’idea per aggirare il problema di controllo è stata trovata dal governo Renzi nella legge di stabilità del 2015. In questa infatti veniva annullata l’imposta da 113 euro annui e veniva inserita una nuova voce alla bolletta della luce.
Il costo del canone è stato anche abbassato leggermente – 9 euro per 10 mesi all’anno – ma la voce ha contribuito ad alzare il costo delle bollette della luce creando discussioni e critiche anche da parte dell’Ue. Dopo 6 anni il canone in bolletta dovrebbe diventare solamente un ricordo, pare infatti che il governo Draghi si appresti a toglierlo per rispettare degli accordi presi con l’Unione Europea in ambito Pnnr.
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Addio al canone in bolletta, cosa cambierà con l’intervento del governo Draghi?
Secondo l’Unione Europea il canone della tv pubblica nella bolletta dell’elettricità potrebbe essere considerato un “onere improprio“. Nell’ambito della stipula del Piano nazionale di ripresa e resilienza, infatti, Draghi ha acconsentito ad eliminare l’obbligo per le compagnie elettriche di raccoglie in bolletta “Somme che non sono direttamente correlate con l’energia”.
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A questa voce dovrebbe appartenere anche il canone, motivo per cui si ritiene che nel disegno di legge sulla concorrenza che andrà in camera questo giovedì ci possa essere anche la cancellazione del canone in bolletta. Qualora venga presa questa decisione dunque, con ogni probabilità si tornerebbe alla situazione precedente alla riforma Renzi, ovvero con un canone televisivo scorporato dalla bolletta della luce che dovrebbe essere pagato annualmente da tutti i cittadini che utilizzano una tv o i servizi rai on demand.