Era il 19 giugno 2020 quando Alex Zanardi andò incontro al secondo terribile evento della sua vita.
Il campione di automobilismo prima e paraciclismo poi venne travolto da un camion mentre percorreva in handbike la strada provinciale 146 tra San Quirico d’Orcia e Pienza, in provincia di Siena, in occasione della staffetta di solidarietà ‘Obiettivo Tricolore’ promossa da atleti disabili.
Da allora si sono rincorse molte voci sullo stato di salute del pilota bolognese, anche se di recente la speranza è tornata a farsi viva. In un’intervista pubblicata qualche settimana fa sul sito della BMW, la moglie Daniela ha confermato che Alex Zanardi “si trova in una clinica speciale, dove sta seguendo un programma di riabilitazione”.
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Come chiarito dalla coniuge, Zanardi è sottoposto a “stimolazioni multimodali e farmacologiche sotto la guida di medici, fisioterapisti, neuropsicologi e logopedisti”, con l’obiettivo di “facilitare il suo recupero”.
Al momento Zanardi può comunicare, anche se non è ancora in grado di parlare. “Dopo un lungo periodo di coma, le corde vocali devono ritrovare la loro elasticità – ha spiegato la signora Zanardi – Questo è possibile solo attraverso la pratica e la terapia”.
Incidente Zanardi, assolto il camionista che l’ha investito
Marco Ciacci, il 45enne camionista che ha travolto Alex Zanardi nello spaventoso incidente, non ha colpe. Il Gip di Siena, Ilaria Cornetti, ha accolto la richiesta di archiviazione formulata lo scorso 26 aprile dal procuratore capo Salvatore Vitello e dal sostituto procuratore Serena Menicucci.
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L’uomo, originario di Castelnuovo Berardenga (Siena), era indagato per il reato di lesioni colpose gravissime, come riporta anche Leggo.
L’avvocato difensore della famiglia Zanardi, Carlo Corvi, si era opposto alla richiesta di archiviazione, precisando che l’autocarro avrebbe invaso l’altra corsia. Questo avrebbe provocato la manovra di sterzo a destra del campione, da cui sarebbe conseguita la perdita di controllo del mezzo.