Mancano solo due giorni all’inizio delle Olimpiadi di Tokyo: facciamo un viaggio nel passato della competizione attraverso le mascotte.
Il concetto di mascotte alle Olimpiadi è piuttosto recente, visto che la prima della storia risale solamente al 1968, quando “Schuss” è stata presentata alla stampa per le Olimpiadi di Grenoble. Si trattava delle Olimpiadi invernali, ma il successo mediatico della mascotte fu tale che da quel momento in poi non è esistita un’Olimpiade senza che vi fosse un simpatico omino e dei correlati gadget ad accompagnare i giochi più anziani della storia.
Da quel 1968 oggi, ci sono stati 26 giochi olimpici tra invernali e canonici, e altrettante mascotte ad accompagnarli. Ovviamente la mascotte non poteva mancare per l’edizione di Tokyo e dobbiamo dire che Miraitowa, con il suo stile manga è probabilmente una delle più riuscite da quando esistono questi iconici rappresentanti delle Olimpiadi. Non sempre gli organizzatori sono stati in grado di scegliere delle mascotte altrettanto accattivanti, motivo per cui adesso faremo un viaggio nella storia di queste competizioni per vedere quali sono state quelle meno riuscite.
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Olimpiadi e mascotte, quali sono state le più brutte della storia?
Diciamo che il primato di peggiore estetica appartiene probabilmente alle Olimpiadi invernali. Il primo emblema olimpico, quello di Grenoble, è probabilmente quello meno riuscito della storia dei giochi. Si trattava di una specie di cono gelato con supporto sbilenco che viaggiava su un paio di scii. Al secondo posto nella classifica delle mascotte meno riuscite c’è quella di Nagano (Giappone) del 1998.
Per l’occasione infatti, il comitato organizzativo ha presentato le snowlette, ovvero quattro pseudo volatili che rappresentavano i quattro elementi: aria, acqua, terra e fuoco. Alla collezione di mascotte non riuscite si aggiungono anche quelle italiane del 2006, Neve e Glitz. Per quanto riguarda le Olimpiadi estive, il peggior risultato è forse quello di Londra 2012: Wenlock era una specie di ciclope bianco adornato da saette arancioni. Infine non hanno brillato per design nemmeno le mascotte di Atene 2004: Phevos e Athena, infatti, avevano la forma di una campana antropomorfa.