Per la prima volta da quando è in commercio WhatsApp ha bannato circa due milioni di account: scopriamo per quale motivo.
Ad inizio anno WhatsApp ha comunicato l’intenzione di cambiare le direttive della privacy, un cambiamento che doveva essere accettato da tutti per poter continuare ad utilizzare il servizio. La notizia ha scontentato parecchi utenti, tanto da convincere l’azienda di Zuckerberg a cambiare filosofia e posticipare l’accettazione dei nuovi termini di servizio. La nuova privacy è attiva da maggio e chi non accetterà le nuove condizioni si vedrà lentamente ridotte le funzionalità fino a divenire basilari. Dunque nessun account verrà disattivato o bloccato.
Recentemente però, è giunta notizia di un ban di circa due milioni di account. Si tratta della prima volta che l’azienda americana blocca così tanti contatti ed il “merito” è di un’intelligenza artificiale creata appositamente per la piattaforma di messaggistica istantanea. Questa AI si occupa di controllare i contenuti inviati dai contatti per riconoscere quelli che vengono utilizzati per la diffusione di spam. Da tempo l’azienda americana si è concentrata nella lotta ai contenuti fake e agli spam e il frutto di questo lavoro si è concretizzato nell’intelligenza artificiale di cui sopra.
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WhatsApp, perché sono stati bloccati due milioni di contatti?
Come avrete capito, il blocco è avvenuto a scopo protettivo degli altri contatti WhatsApp. I due milioni di contatti in questione inviavano quotidianamente a centinaia di account, fake news e contenuti potenzialmente pericolosi per la sicurezza dei loro dispositivi. Il ban è avvenuto in automatico e non su segnalazione di utenti, proprio grazie al nuovo meccanismo di protezione adottato.
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Tutti e due i milioni di contatti sono stati bloccati in India. Un danno di non poco conto per l’azienda americana che ha proprio nel Paese asiatico il maggior mercato con circa 400 milioni di account attivi. Con questo ban di massa, però, s’inizia un’operazione di pulizia degli account che dovrebbe prevenire in futuro l’arrivo di messaggi fastidiosi o potenzialmente pericolosi tramite le chat WhatsApp.