Un’indagine effettuare per capire lo strano e frenetico comportamento dei salmoni in un allevamento ittico tedesco ha fatto emergere una spiegazione impensabile.
Tutto risale al mese di giugno dello scorso anno, quando i gestori dell’allevamento di Lanuv Kirchhundem-Albaum, situato nella regione tedesca di Sauerland, si sono accorti che i salmoni avevano cominciato ad avere un comportamento fin troppo strano.
Per farla breve, i pesci apparivano talmente in preda al panico da provare a saltare fuori dall’acqua. L’indagine, condotta dagli analisti dell’Agenzia statale per l’ambiente del Nord Reno-Westfalia, ha rivelato la presenza di cocaina e di un prodotto di degradazione della cocaina stessa in un flusso che scorre da quelle parti.
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“Era una risposta a una sensazione di disagio”, ha detto alla rivista Der Spiegel Daniel Fey, capo di Fisheries Ecology and Aquaculture, suggerendo che il comportamento del pesce era indicativo di una contaminazione dell’acqua.
Gli scienziati hanno cercato di rilevare possibili inquinanti introdotti dall’uomo, come prodotti farmaceutici, pesticidi, prodotti chimici industriali e scarichi degli impianti di trattamento delle acque reflue.
La reazione alla cocaina sembra l’ipotesi più accreditata
Dopo pochi giorni, i risultati hanno rivelato prodotti fitosanitari come erbicidi da agricoltura e prodotti farmaceutici in piccole quantità, ma i livelli bassissimi hanno lasciato presupporre che non ci fosse alcuna correlazione con il comportamento dei salmoni.
Al contrario, la scoperta di “due sostanze cospicue” ha allarmato i ricercatori: si trattava della cocaina e del suo prodotto di decomposizione, la benzoilecgonina. Gli analisti non hanno trovato le sostanze nelle vasche dei pesci, anche se ciò potrebbe essere attribuito ad un alto grado di diluizione nella vasca.
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Pertanto, sebbene i ricercatori non siano stati in grado di determinare con assoluta certezza il motivo del comportamento dei salmoni, la reazione alla cocaina sembra essere l’ipotesi più accreditata.
Ma da dove proveniva? Come sottolineato dal New York Post, è stato individuato uno scarico illegale di acque reflue nel torrente, poi segnalato alle autorità. D’altronde, non è raro che bande dedite al traffico di droga scarichino sostanze chimiche tossiche e rifiuti nei corsi d’acqua: un fenomeno piuttosto diffuso in Europa.