La sconvolgente morte di Libero De Rienzo apre una serie di scenari sulle cause del decesso, fra le quali quella più drammatica ma anche più suffragata: un mix letale di sedativi ed eroina
Ha sconvolto un’Italia intera la morte di Libero De Rienzo, vincitore nel 2002 del David di Donatello per la sua performance nel film Santa Maradona. L’attore è stato trovato senza vita giovedì scorso nella sua abitazione a Roma da un amico allertato dalla moglie di De Rienzo, la costumista e sceneggiatrice Marcella Mosca.
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La donna, che si trovava a Napoli con entrambi i figli, non riusciva a mettersi in contatto con Libero. Da lì l’angoscia, la preoccupazione che qualcosa di grave fosse successo, decidendo così di contattare un amico di famiglia che possedeva le chiavi del loro appartamento. E’ stato lui a trovare l’attore senza vita nel corridoio di casa alle ore 20.
Immediato l’arrivo dei soccorsi che, purtroppo, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso di De Rienzo detto “Picchio”. A stroncarlo un malore, molto probabilmente un attacco cardiaco avvenuto circa 24 ore prima del ritrovamento del corpo.
L’ipotesi choc su De Rienzo: colpa di un mix letale?
Dopo l’arrivo dei soccorsi anche quello degli inquirenti, che dall’appartamento sequestrano scatole di farmaci calmanti e una polvere ritrovata su un tavolo dell’appartamento. All’apparenza sono in molti a credere che si tratti di cocaina, sostanza utilizzata in passato da De Rienzo come chiarito dalla moglie, ma gli inquirenti specificano che la polvere, spedita al Ris per effettuare le analisi, non è propriamente bianca.
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Da appurare, anche, la presenza delle scatole di farmaci. Erano regolarmente prescritti? De Rienzo era in cura? A questi interrogativi risponderanno il procuratore Nunzia D’Elia e il sostituto Francesco Minisciche, i quali, eventualmente, dovranno ascoltare anche l’eventuale medico che abbia prescritto tali medicine.
L’indagine a carico di ignoti
D’Elia e Minisci hanno aperto un fascicolo a carico d’ignoti con l’accusa di “Morte come conseguenza di altro reato”, ovvero spaccio. Fondamentale, in tal senso, l’analisi del cellulare di De Rienzo ritrovato all’interno della sua abitazione. Una volta sbloccato, il dispositivo dovrà essere analizzato per ricostruire gli ultimi contatti telefonici dell’attore di Smetto quando voglio.
L’ipotesi di tale reato, che solitamente si adopera per le morti di overdose, permette di mettere in moto una macchina finalizzata ad accertare una serie di aspetti fondamentali per comprendere le cause della morte. Fra questi l’autopsia, che verrà eseguita presso il policlinico Gemelli della capitale. Nel frattempo i carabinieri della stazione di Madonna del Riposo assieme a quelli della compagnia San Pietro continuano a ispezionare l’abitazione di De Rienzo alla ricerca di elementi che possano tornare utili alle indagini.
Quell’ambiguo post Instagram e l’ipotesi del consumo di eroina
Seguendo la pista dell’overdose, un primo elemento è balzato all’attenzione degli inquirenti: nell’appartamento non sono state rinvenute siringhe né materiale simile. L’ipotesi, ancora tutta da valutare, è che De Rienzo l’eventuale eroina l’abbia potuta fumare, ipotesi suffragata da un ambiguo post su Instagram, l’ultimo dell’attore, nel quale si legge: “Notte africana. Tanto vale accendersi un fuoco in bocca”.
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Certo è che, vedendo uno dei mozziconi nella foto, De Rienzo potesse riferirsi alla cannabis, ma la presenza della polvere lascia intendere ben altro. Anche i famigliari, ascoltati dagli inquirenti, hanno ammesso che l’attore aveva avuto, in passato, varie questioni con le droghe, questioni poi risolte, come sottolineato dalla moglie che ha posto in evidenza il percorso intrapreso dal marito per lasciarti dietro quelle questioni.
Quel che sembra essere certo è che De Rienzo, al momento del decesso, fosse da solo. La porta era chiusa ma senza mandate e il corpo è stato ritrovato non distante dalla porta d’ingresso dell’abitazione. Molto probabilmente il 44enne, sentendosi male, avrebbe provato a dirigersi fuori dai vicini nel tentativo di chiedere aiuto, ma non ce l’avrebbe fatta.
Resta dunque indispensabile chiarire cosa abbia assunto o ingerito De Rienzo nelle ultime ore precedenti il decesso, al fine di poter confermare o smentire l’ipotesi di overdose che avrebbe procurato all’attore il malore o comunque l’infarto.