La metà delle emissioni di gas serra provengono da 25 megalopoli, di cui 23 si trovano in Cina. La riduzione delle emissioni è necessaria per scongiurare gli effetti del global warming.
Gli studi degli ultimi 30 anni hanno dimostrato come l’emissione di gas serra influiscano nel surriscaldamento globale e nella distruzione di habitat. Il global warming causa l’aumento della temperatura del globo e di conseguenza di quella dei mari. Il primo fenomeno evidente è stato lo scioglimento dei ghiacciai, mentre in questi anni stiamo assistendo ad un cambiamento climatico che porta a fenomeni meteorologici estremi durante tutto l’anno sia nelle zone già da tempo soggette che in quelle considerate “temperate” in cui simili fenomeni sono più rari.
Gli accordi di Parigi firmati dall’Unione Europea e da altri 194 tra cui la Cina e gli Usa (rientrati negli accordi dopo la fine del governo Trump). Proprio la Cina oggi è il Paese mondiale in cui c’è una più alta percentuale di emissione di gas serra. Xi Jinping ha come obiettivo di limitare le emissioni del carbonio entro il 2030 e portarle a 0 entro il 2060. Sempre secondo quanto stipulato negli accordi di Parigi, il Regno Unito progetta di limitare le emissioni di carbone del 68% entro il 2030 e arrivare ad emissioni 0 entro il 2050.
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L’obiettivo degli accordi di Parigi è quello di riuscire a limitare il surriscaldamento globale a 1.5° C, ma secondo recenti studi le riduzioni stipulate negli accordi non permetterebbero di riuscirvi e con questo trend di emissioni nocive si arriverebbe a un +3° C entro il 2100. Recenti studi hanno anche evidenziato come oltre il 50% delle emissioni dei gas serra proviene dai centri urbani, anche perché il fenomeno della conurbazione ha portato la maggior parte degli abitanti del mondo a vivere in grossi centri abitati.
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Secondo quanto riportato dal ‘Daily Mail’, uno studio recente condotto dall’Università di San Yat-sen di Ghuanzhou (Cina), nel quale sono state studiate le emissioni di gas serra provenienti dalle 167 città più inquinate, ha mostrato come oltre il 50% delle emissioni nocive provenienti dalle città è concentrato in 25 megalopoli. Di queste ben 23 sono città cinesi, tra cui Handan, Suzhou, Dalian, Pechino e Tianjin, mentre le altre due sono Tokyo e Mosca. Se si considera che le città occupano solo il 2% della superficie terrestre, si capisce quanto sia necessario un cambio di rotta drastico per salvaguardare il pianeta in cui viviamo.
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