Non c’è solo la pandemia di Covid-19 a preoccupare gli organizzatori delle prossime Olimpiadi di Tokyo.
Oltre al coronavirus, infatti, bisognerà fare attenzione ad altre minacce, anch’esse imprevedibili e potenzialmente letali. Parliamo ovviamente dei disastri naturali, dato che il Giappone è regolarmente interessato da forti terremoti e tifoni.
Secondo gli esperti, la preparazione ad un eventuale disastro durante un grande evento come i Giochi Olimpici dovrebbe essere considerata allo stesso livello di quella predisposta per arginare il più possibile la pandemia.
“Per gli organizzatori, le misure contro la possibile infezione da Covid-19 rappresentano la sfida urgente”, ha detto Hirotada Hirose, specialista in studi sul rischio di catastrofi, in un’intervista rilasciata a Japan Today.
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“Ma i rischi collegati ad un forte terremoto non devono essere dimenticati”, ha poi aggiunto il professore emerito alla Tokyo Woman’s Christian University.
Il Giappone si trova infatti all’interno dell’anello di fuoco, un arco di intensa attività sismica che si estende in tutto il sud-est asiatico e attraverso il bacino del Pacifico. Il paese nipponico è anche sede di numerosi vulcani attivi ed è regolarmente colpito da tifoni nella stagione che va da maggio a ottobre, con picchi ad agosto e settembre.
Gli appassionati di sport ricorderanno quanto accaduto nel 2019, quando il Giappone ospitò la Coppa del mondo di rugby: tre partite di biliardo vennero cancellate a causa del tifone Hagibis, che uccise più di 100 persone e causò diffuse inondazioni.
Inoltre, Tokyo e le aree circostanti si trovano proprio all’incrocio di placche tettoniche in movimento. Molto spesso esperti e studiosi ricordano ai residenti dell’arrivo del prossimo “Big One”, che potrebbe colpire in qualsiasi momento.
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Prima del rinvio dello scorso anno, sono state organizzate esercitazioni su larga scala per testare la risposta ad un enorme terremoto che potrebbe colpire la baia di Tokyo.
Gli organizzatori di Tokyo 2020 affermano di aver predisposto piani di emergenza per vari disastri naturali, “dando priorità alla sicurezza degli spettatori e delle persone coinvolte”.
D’altronde sono già sette i terremoti di magnitudo sei o superiore che hanno colpito il Giappone dall’inizio dell’anno, tra cui un terremoto di magnitudo 7,3 a febbraio e una scossa a marzo con allerta tsunami (poi rientrata). Senza dimenticare poi il catastrofico terremoto e tsunami del 2011, con circa 18.500 vittime.
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