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Spettacolo

Vita e successi di Raffaella Carrà: storia della regina della televisione italiana

A seguito della notizia della sua morte a causa di una malattia tenuta segreta fino all’ultimo, ripercorriamo i passi dell’iconica artista

La scomparsa di Raffaella Carrà, nome d’arte di Raffaella Maria Roberta Pelloni, lascia di stucco un’Italia intera che sulle note delle sue canzoni è cresciuta. Artista poliedrica e icona tanto della musica quanto dello stile, con il suo caschetto biondo che è diventato simbolo per le generazioni che l’hanno vissuta e per le più giovani, la Carrà poteva vantare una carriera degna di poche artiste, grazie alle due abilità e doti artistiche che le hanno permesso di adattarsi su ogni palco e ogni schermo. Ripercorriamo, in occasione della sua dipartita, i suoi successi più straordinari a partire dagli inizi della sua carriera fino ad oggi.

Vita e carriera di Raffaella Carrà: dagli esordi ai grandi successi

Nata a Bologna nel 1943, Raffaella Maria Roberta Pelloni trova il suo spazio nel mondo dello spettacolo fin da piccolissima. Aveva soli 8 anni, infatti, quando fece la sua comparsa nella pellicola Mario Bonnard ‘Tormento del passato’.

Da quel momento in poi la strada della giovanissima Raffaella fu tracciata, e le sue esperienze cinematografiche furono numerose, fino a culminare nel diploma conseguito presso il centro sperimentale di cinematografia.

Il vero salto, e la nascita di Raffaella Carrà, avviene negli anni Sessanta, sotto consiglio del regista Dante Guardamagna che le suggerì di adottare il nome d’arte con cui noi tutti l’abbiamo conosciuta.

In quegli anni concitati la Carrà approda sul piccolo schermo nel 1969 con Nino Taranto e Nino Ferrer in ‘Io, Agata e tu’. Fu con la Carrà che prese vita quel fenomeno che definiamo oggi come showgirl. Sono anni d’oro, per la Carrà, che dal ’70 in poi collezionerà un successo dopo l’altro riuscendo a imporsi anche come provocatrice. Affianco a Corrado in ‘Canzonissima’, infatti, suscitò scalpore mostrando l’ombelico durante la sigla di apertura.

I suoi pezzi divennero veri e propri tormentoni, come “Chissà se va”, “Maga maghella” e il celebre “Tuca tuca”, che fra l’altro venne censurato dalla Rai in quanto si ritenne che la coreografia fosse “troppo hot” per l’epoca.

La Carrà riuscì poi ad imporsi nel mercato latino prima di consacrarsi fra i big della musica italiana con brani quali  “A far l’amore comincia tu”, “Forte forte forte” e “Fiesta”.

Durante gli anni Ottanta la Carrà fa di tutto: gira film che divengono cult in Sudamerica, incide brani iconici come “Pedro” e affianca nuovamente Corrado ma questa volta in ‘Fantastico 3’. Fu nel 1984 che la Carrà si aggiudicò il titolo di “personaggio televisivo femminile a livello europeo” grazie a “Pronto Raffaella?”, anno nel quale si porta a casa la firma di un contratto da capogiro con la Scavolini, lanciando la celebre frase “Scavolini, la più amata dagli italiani”.

Negli anni a seguire la Carrà incapperà in una polemica di natura politica con l’allora presidente del Consiglio Bettino Craxi, il quale definì come “immorale e scandalosa” per il compenso che guadagnò per un’esclusiva (allora 6 miliardi di lire).

La bionda da urlo approda poi in Rai negli anni Novanta con lo show ‘Raffaella venerdì, sabato e domenica… E saranno famosi’ a cui poi seguirà ‘Ricomincio da due’.

In quegli anni la Carrà approda anche nella penisola iberica, conducendo ‘Hola Raffaella’. Arriverà poi per l’artista il programma ‘Carràmba! Che sorpresa!’, uno show considerato come assolutamente rivoluzionario in quanto era caratterizzato da sorprese agli ospiti, al punto che nel gergo italianò entrò a pieno titolo il termine “carrambata”.

La Carrà è stata per molti anni con Gianni Boncompagni, autore di molti suoi successi, prima di legarsi a Sergio Iacopino, coreografo e regista che ha avuto l’onere di annunciare la sua scomparsa pubblicamente. Sex symbol italiana per eccellenza, la Carrà è stata legata anche a Little Tony e al calciatore della Juventus Gino Stacchini e, sebbene non abbia avuto figli, ne ha adottati parecchi a distanza.

 

 

Martina De Marco

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