Shrek, l’orco più burbero e simpatico di sempre, torna a intrattenere il pubblico di Italia 1 con la replica del terzo capitolo della fortunatissima saga di animazione. Grazie alla caratterizzazione dei personaggi, alle iconiche gag, a una trama avvincente che rinchiude messaggi importanti, senza mai cadere in una pesante retorica, il prodotto della Dreamworks si è imposto, ormai 20 anni fa!, come un must d’animazione, per grandi e piccini!
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Di Shrek non c’è mai abbastanza
Di Shrek ce n’è uno, anche se, grazie al suo successo, il personaggio è protagonista di 4 lungometraggi, uno spin-off (Il gatto con gli stivali), diversi special tv e forse di molto altro ancora!
Pare infatti che la Dreamworks voglia continuare a narrare le avventure dell’orco verde, un tentativo perfettamente riuscito di rovesciare tutti gli stereotipi del ‘protagonista’ canonico. Il progetto sembra essere top secret, nessuna indiscrezione sulla trama, ancora meno della data di uscita, però si vocifera della partecipazione di un nome davvero altisonante nel mondo dell’animazione, ovvero Chris Meledandri, produttore di ‘cattivissimo me’.
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I motivi del successo
Se dopo vent’anni dall’uscita del primo lungometraggio e dieci anni dall’ultimo l’hype sulla saga è ancora altissimo e nessuno perde l’occasione di rivedere in replica le avventure di Shrek e i suoi compari, chi si dimentica di Ciucchino, del Gatto con gli stivali o ancora di Zenzy, significa che il prodotto si è imposto come un riferimento culturale generale e intergenerazionale.
Il motivo è presto detto: Shrek è un’opera completa, a partire dai personaggi, protagonisti antagonisti e comprimari, fino ad arrivare alla trama e a una velocità narrativa sempre appassionante, che rende il prodotto estremamente fruibile.
Shrek l’orco burbero e sgraziato rovescia lo stereotipo del protagonista che si è sempre identificato con il concetto greco del καλὸς καὶ ἀγαθός (kalòs kai agathòs), ovvero di quella stretta quanta necessaria commistione tra bellezza esteriore e bontà di spirito. Durante le peripezie dei quattro film, nonostante la sua reticenza, nonostante il suo essere scostante si dimostra sempre pronto ad aiutare il prossimo, come Fiona, il suo matrimonio, Arthur e tutti gli altri ‘amici’ della palude.
Ad eludere i topoi letterari classici ci pensano anche gli altri personaggi, dal destriero più bizzarro e logorroico che ci sia, Ciucchino, agli aiutanti più individualisti e subdoli, ma dagli occhi tenerissimi, come il Gatto con gli stivali. Iconiche sono anche le ‘comparse’, sempre ben caratterizzate, come dovessero essere protagoniste di ogni istante.
La vera grandezza della saga però consiste nella narrazione del male, non più presentato attraverso nemici imbattibili, potenti e pericolosi, ma con caricature di personaggi infantili, egocentrici, vanagloriosi e talvolta inadeguati.
Alla fin fine, anche se è ambientato in posti ‘molto, molto lontani’, l’universo di Shrek sembra davvero molto vicino e contemporaneo.