Gianluigi Nuzzi ha scelto di replicare in diretta a Piera Maggio, la madre di Denise Pipitone.
La mamma della bambina scomparsa il 1 settembre 2004 da Mazara del Vallo e mai più ritrovata – anche se gli ultimi sviluppi delle indagini stanno facendo aumentare le speranze, ndr – aveva inviato un messaggio al conduttore della trasmissione “Quarto Grado”, diffidando il programma a trattare nuovamente il caso di Denise.
Nel messaggio, pubblicato anche come post sui social, Piera Maggio non usava giri di parole: “Signor Nuzzi, ma a lei pare onesto il comportamento schifoso usato nei miei confronti dal suo collega Abbate, nei miei confronti? E lei che lo fa parlare con tutta tranquillità – tuona la mamma di Denise – Ma come vi sentite a far denigrare una madre a cui le è stata rapita una bambina, cercando di giustificare la violenza”.
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“Ma cosa ne sapete di me, ma come vi permettete a giudicarmi e a farmi giudicare pubblicamente senza sapere – aveva poi aggiunto Piera Maggio – Tutto questo è di uno squallore vergognoso. Non sapete nulla realmente della mia vita e mi fate passare per una donna frivola leggera e senza sentimenti. Vergogna no? Cordiali saluti Piera Maggio”.
“Con Quarto Grado le cose sarebbero andate diversamente”
Un affondo a cui Gianluigi Nuzzi ha scelto di replicare nel corso dell’ultima puntata di “Quarto Grado”, come riporta anche Caffeina Magazine.
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“Noi non nascondiamo nulla, rispettiamo tutti e non abbiamo la presunzione di risolvere i casi – afferma il conduttore – Ho una parola in mente e che mi ripeto: rispetto. Rispetto delle vittime e dei parenti. Noi non inseguiamo i gossip e i ‘si dice’. Seguiamo i fatti, le testimonianze, le sentenze e le motivazioni”.
C’è patto di fiducia tra #Quartogrado e i voi telespettatori: la notizia prima di tutto.
Senza tacere nulla, con grande rispetto di tutti e senza la presunzione di risolvere i casi. pic.twitter.com/ATYqCiROwl— Quarto Grado (@QuartoGrado) June 25, 2021
Nuzzi si è poi detto convinto che se Quarto Grado fosse esistita ai tempi della sparizione di Denise le cose sarebbero andate diversamente. “Dico questo con un groppo nel cuore – conclude – Se noi ci fossimo stati avremmo presidiato la giustizia e la verità. Qui le indagini sono state fatte malissimo”.