In tribunale Barbara D’Urso ha raccontato l’incubo in cui l’ha fatta precipitare da quattro anni a questa parte uno stalker.
Sempre solare e sorridente davanti alle telecamere, Barbara D’Urso ha tenuto nascosto per quattro anni l’incubo in cui sta vivendo a causa di uno stalker che non si decide a lasciarla in pace. L’uomo, un trentunenne di Santa Maria di Licodia (Catania), ha conosciuto la conduttrice nel dicembre del 2017, quando è stato ospite di uno dei suoi programmi come danzatore del ventre. Da quel momento non ha più lasciato in pace la conduttrice, pretendendo di farsi riconoscere da lei come il “figlio adottivo”.
Barbara ha tenuto nascosta alla stampa questa vicenda finché ha potuto. In un primo momento ha chiesto all’uomo di lasciarla in pace, quindi ha deciso di denunciarlo ed ora ha testimoniato in un’udienza privata a Piazzale Clodio. Qualche mese fa l’incubo di Barbara era stato raccontato dal ‘Messaggero‘. Si era scoperto in quella occasione che il danzatore si presenta sotto casa sua, si piazza davanti agli studi televisivi ed importuna familiari e amici della conduttrice sui social. La sua ossessione per la D’Urso lo fa passare da messaggi di puro amore ad altri pieni di odio in cui minaccia lei ed i suoi cari. Uno dei messaggi più inquietanti è stato quello in cui ha scritto: “Ti taglio la testa” alla conduttrice perché giustamente cercava di allontanarlo.
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Barbara D’Urso testimonia contro lo stalker: “Ho paura”
Quest’oggi la conduttrice ha testimoniato nel processo contro il suo stalker ed ha esordito dicendo: “Non nego di aver paura. Nemmeno dopo la denuncia e l’ avvio del processo si è calmato. Anzi, il mio persecutore ha alzato livello e intensità delle minacce. Sono stata costretta ad assumere un bodyguard. Anche di recente è stato visto sotto casa mia. Ha ripreso a bersagliare sui social amici e parenti, e a presidiare gli studi televisivi presentandosi come mio figlio, adottivo, come specifica ogni volta”.
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Successivamente spiega di averlo conosciuto nel 2017 e che già in quella occasione le ha detto di essere il suo “Figlio adottivo“, chiedendole al contempo di “non respingerlo”. Lei giustamente non ha un ricordo preciso di quest’uomo, anche perché per lavoro è abituata a vedere tantissime persone e non può certo ricordarsi di tutti. Barbara spiega infine come il livello di minacce si sia innalzato con il passare del tempo e che adesso anche sua sorella ed il figlio Giammauro sono tormentati. Ascoltando il racconto della testimone, il giudice che ha presieduto l’udienza ha richiesto che l’uomo venga sottoposto ad una perizia psichiatrica.