In Russia stanno cercando di sviluppare un nuovo vaccino contro il Covid che invece di essere inoculato possa essere masticato.
Mentre l’Europa ed il mondo occidentale attendevano ancora notizie certe sulla validità dei vaccini in fase di test, in Russia veniva approvato il vaccino Sputnik V. Il siero sviluppato dal 48° Istituto centrale di Ricerca del Ministero della difesa in collaborazione con l’Istituto di Ricerca Gameleya di Mosca, è stato più volte al centro di polemiche per via di una fase di sperimentazione non approfondita e velocizzata rispetto agli standard utilizzati in occidente.
Di recente, con l’aumento dei casi di Covid a Mosca, si sta cercando di capire innanzitutto se si è sviluppata una variante moscovita del virus e in secondo luogo se il vaccino approvato lo scorso anno sia efficace anche contro di essa. I ricercatori si sono detti quasi certi che sia così, ma in questi casi c’è bisogno della conferma al 100%, motivo per cui sono cominciati gli studi sulla variante e sull’efficacia del vaccino.
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Sputnik versione chewing gum? Quello che sappiamo sulla ricerca
Secondo quanto riportato dal ‘Moscow Times’, proprio l’istituto di ricerca coinvolto nella creazione del vaccino Sputnik in questi giorni sarebbe al lavoro su una variante del vaccino che potrebbe rendere più semplice sia la somministrazione che l’accettazione dello stesso da parte dei cittadini. A quanto pare infatti i ricercatori starebbero lavorando ad una vaccino orale contro il covid che sia masticabile, in forma di compresse o pastiglie.
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Il sito cita una fonte del Ministero della Difesa che spiega l’utilità di questo farmaco: “Dopo la fase di test potrebbe essere adottato in vari trattamenti o regimi preventivi contro il Coronavirus”. Sulla voce è stata chiesta conferma al colonnello Sergei Borisevich, il quale ha confermato che ci si sta lavorando ma non ha specificato a che punto sia la ricerca.