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Nicola ritrovato in Mugello, l’incredibile retroscena: salvato da un attacco di panico – VIDEO

C’è il lieto fine nella storia della scomparsa del piccolo Nicola nei boschi del Mugello.

Il piccolo è stato trovato in una scarpata a due chilometri circa dal casolare dei Tanturli.

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E a trovarlo è stato Giuseppe Di Tommaso, giornalista della Rai e inviato della Vita in diretta, trovatosi ai bordi della scarpata quasi per caso.

Tutto “merito” di un attacco di panico.

Un evento di per sé fastidiosissimo (lo sa bene chi ne soffre) ma in questo caso provvidenziale:

“Erano circa le nove del mattino, stavo andando con la troupe in auto verso casolare per fare il servizio, ma all’improvviso ho avuto un attacco di panico, mi mancava il respiro, ho chiesto di scendere: “andate avanti, io proseguo a piedi”. Camminando parlavo a voce alta, “inspira, respira”, per riprendere fiato e quando il bosco ai lati della strada si è aperto e sul lato c’era un declivio ripido mi sono fermato proprio per respirare meglio. Allora ho sentito un lamento, ma era flebile”.

In quel momento, il primo pensiero del giornalista, è che fosse la sua testa a tirargli uno scherzo, ma no – era il piccolo Nicola: “Ho pensato fosse la mia suggestione. Poi è arrivato un altro lamento. No, non era la mia suggestione. Allora ho gridato “Nicola, Nicola”. E la voce della scarpata ha detto “mamma”. Continuavo a chiamare “Nicola!” e lui continuava a dire “mamma”, mi sono fatto male un piede e sono arrivato davanti a un ammasso di rovi: la voce veniva da lì, non lo vedevo ma lo sentivo. A quel punto sono risalito di corsa sulla strada e proprio in quel momento passava un auto dei carabinieri, li ho fermati subito, gridavo: “È li sotto, il bambino è li sotto, l’ho sentito”. Il carabiniere ha detto che poteva essere un capriolo ma io ero sicuro: i caprioli non dicono “mamma!””.

E, in effetti, non si trattava di un capriolo, ma del piccolo Nicola.

Tutto bene quel che finisce bene.

Di seguito, le immagini immediatamente successive al ritrovamento del piccolo di soli 21 mesi:

Redazione PI

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