In un’intervista Francoise Hardy, la cantante francese che negli Anni ’60 era diventata un’icona del movimento yé-yé, ha dichiarato di essere “prossima alla fine”. Parole che hanno aperto un nuovo dibattito circa il suicidio assistito. Questo perché secondo la cantante, favorevole alla pratica dell’eutanasia, “la Francia è disumana“ dal momento che non ha legalizzato tale procedura.
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A Francoise Hardy era stato diagnosticato un cancro all’orecchio e nel 2015 era stata ricoverata in ospedale portandola a coma indotto, eppure la sua vita era stata tratta in salvo nel momento in cui i medici le avevano somministrato una serie di nuove radiazioni sperimentali.
Tuttavia, questa serie di radiazioni e immunoterapia hanno causato dolori atroci alla cantante, che ha affermato che la deglutizione era difficoltosa e in poco tempo ha dovuto smettere di cantare a causa proprio delle radiazioni.
L’intervista rilasciata dalla Hardy proprio per la sua difficoltà a parlare è stata rilasciata tramite uno scambio di e-mail.
Le dichiarazioni di Hardy in merito al suicidio assistito sono state precise: “Non spetta ai medici acconsentire a ogni richiesta, ma accorciare le sofferenze inutili di una malattia incurabile nel momento in cui diventa insopportabile“.
Ovviamente secondo Francoise Hardy vorrebbe porre fine alla sua vita se potesse averne l’opportunità, in quanto secondo lei la morte naturale causerebbe ancora più dolore fisico: “Ma data la mia piccola notorietà, nessuno vorrà correre il rischio di essere rimosso dall’ordine dei medici“.
Aveva parlato della morte anche attraverso il suo ultimo album ‘Personne d’autre‘ del 2018 dove diceva di “affrontare la morte in maniera simbolica e persino positiva“.
In particolare c’è un brano ‘Train Spécial‘ dove “posso cantare solamente su questo treno che mi porterà fuori da questo mondo“.
Di seguito postiamo il brano sopraccitato:
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