Vittorio Sgarbi a tutto tondo. Il politico rivela di avere la simpatia e l’appoggio del papa e critica Virginia Raggi su Mafia Capitale.
Da poco Vittorio Sgarbi si è candidato come assessore alla Cultura per le prossime elezioni capitoline con la destra, dunque se alle comunali di Roma dovesse vincere il centrodestra, il politico si occuperebbe di curare le meraviglie della città eterna. Di questo e di altro ha parlato proprio Sgarbi in un’intervista concessa a ‘La Verità’. Il colloquio con l’intervistatore inizia in maniera inaspettata, ma trattandosi di lui c’era anche da aspettarselo.
Come prima cosa, infatti, sostiene che il primo sostenitore alla sua candidatura sia Papa Francesco: “Vorrebbe che io facessi l’ assessore alla cultura a Roma. Ne sono convinto. Se potesse, voterebbe senza dubbio per me”. Quando l’incredulo intervistatore gli chiede se n’è convinto, questo risponde: “Condividiamo molte cose. Questo Papa piace soprattutto ai non credenti, io lo considero un collega”. Ancora una volta l’autodefinizione induce un misto di perplessità e ironia nell’intervistatore che sottolinea “Collega“, ricevendo da Sgarbi la seguente risposta: “Sì. E poi, non dimenticatevi che, pur essendo un uomo libero, io sono un clericale”.
Leggi anche ->“Non c’è bisogno di portare le performance fino all’estremo”: Sgarbi e i morti su pista
Sgarbi attacca Virginia Raggi su Mafia Capitale
Dopo aver spiegato in che modo è clericale ed aver aggiunto di non credere all’esistenza dell’inferno, Sgarbi torna a parlare della sua candidatura come assessore e riserva qualche frecciata all’attuale sindaco Virginia Raggi: “Oggi nell’ Urbe tutto è spento e morto. Io dico che il patrimonio di Roma è la sua storia millenaria. La Raggi pensa che il patrimonio di Roma sia il nuovo stadio”. Che tra i due non vi sia simpatia è noto, di recente la Raggi ha detto che Roma non può essere rappresentata da “Uno che si fa le foto in bagno”, generando una risposta non proprio elegante del critico d’arte.
Il giornalista gli ricorda queste parole della Raggi e lui con il suo solito stile risponde: “Se diventerò assessore le intitolerò un vespasiano. Come fosse un monumento alla sua amministrazione”. Quindi l’attacca nuovamente, sostenendo che la sua campagna contro ‘Mafia Capitale’ ha distrutto l’immagine di Roma: “Siccome per certi magistrati Palermo è la città gloriosa di Falcone, oggi le toghe romane cercano di far diventare Roma come Palermo. È stata un’ operazione precisa. Prendi due poverini come Buzzi e Carminati, che hanno combinato quattro fregnacce di piccola corruzione, e li fai diventare capimafia”.
Leggi anche ->D’Agostino e Sgarbi, 30 anni dopo lo storico schiaffo: “Ora ci frequentiamo, siamo vecchi per litigare”
Sulla questione Sgarbi poi aggiunge: “Quella roba è servita a Pignatone e alla Raggi: si sono inventati Roma mafiosa per poter ergersi ad eroi antimafia. Peccato che oggi anche la Cassazione abbia riconosciuto che a Roma la mafia non c’ era. E questi insistono”.