Nella notte a Milano è morto dopo una lunga malattia Bruno Ermolli, 82 anni, a lungo era stato vicepresidente della Scala, e insignito dell’onorificenza del Cavalierato del Lavoro.
Ermolli era nato a Varese nel 1939 e negli Anni Settanta aveva costituito la società Sin&rgetica che si occupa di consulenze e di strategie nel campo dell’impresa, della finanza e del management.
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Il suo ruolo di consulente aziendale lo portò negli Anni Ottanta a lavorare per le maggiori società italiane come ad esempio Mediaset, Mondadori, l’Università Bocconi, il Fondo Ambientale Italiano, dove ricoprì persino delle cariche all’interno dei vari Consigli di Amministrazione.
Il lavoro di Ermolli all’interno di Mediaset e di Mondadori lo portò ad attirare su di lui l’attenzione di Silvio Berlusconi, che per diverse volte gli propose il ruolo di Ministro, che non accettò mai preferendo di gran lunga il suo lavoro come consulente. Questa sua scelta di non schierarsi politicamente parlando gli permise comunque di collaborare per diversi sindaci di Milano, indipendentemente dall’orientamento politico.
“L’uomo con cui si poteva dialogare”: le parole delle forze politiche di opposizione
Eppure per diversi anni dietro alle scelte economiche operate dal Governo Berlusconi ci fu la mano di Bruno Ermolli. Il rapporto con le fazioni opposte a Forza Italia comunque fu sempre molto tranquillo e pacato, infatti sempre secondo le dichiarazioni dei parlamentari di opposizione Ermolli era sempre “l’uomo con cui si poteva dialogare“. Cosa sicuramente non da poco.
Nel 2001 Ermolli venne insignito dell’Ambrogino d’oro e l’anno seguente divenne Cavaliere del Lavoro. Aveva la capacità di trovare le varie soluzioni ai problemi, grazie anche alla sua capacità di mediazione il tutto senza mettersi mai in mostra.
Anche dal lato della cultura si era impegnato molto, oltre che alla Scala di Milano, sono sue le iniziative promosse a Torre del Lago in onore di Giacomo Puccini, compositore che adorava.