Poteva essere una tragedia di dimensioni ancor più grandi, quella legata allo schianto di un ultraleggero (un Beechcraft Be-33 Bonanza) appena fuori dall’aeroporto Allegri a Padova.
Un incidente comunque drammatico che ha visto la morte di Egidio Gavazzi, editore e fondatore di riviste tra cui ‘Airone’ e ‘Aqua’.
Classe 1937, quello di ieri – ad 83 anni – è stato per lui l’ultimo volo.
Nato a Erba, in provincia di Como, ma residente a Milano, Gavazzi era discendente di una importante ed articolata famiglia lombarda (in tal senso la pagina Wikipedia ci dà una grossa mano) ed era noto per la sua grande passione per la natura, per la scrittura (da qui la fondazione delle succitate riviste, ma anche la scrittura di diversi libri) e degli aerei (passione di famiglia).
Le dinamiche dell’incidente
Secondo quanto riportato, l’aereo sarebbe stato in fase d’atterraggio (giungeva da Bresso in provincia di Milano) e per ragioni ancora da acclarare – forse per un errore nell’avvicinamento, forse per un problema tecnico – sarebbe andato lungo, schiantandosi dapprima contro un albero e poi al suolo.
Testimoni oculari parlano di una manovra del velivolo per evitare un condominio, ma l’impatto sarebbe poi avvenuto contro un arbusto.
Gavazzi è così morto carbonizzato, in seguito al terribile schianto.
A pochi metri dal luogo dell’incidente una strada cittadina molto trafficata, via Sorio.
Ed il sindaco di Padova Sergio Giordani, esprimendo grande cordoglio, ha voluto esprimere frattanto la propria preoccupazione per l’accaduto, che avrebbe potuto riportare un numero bne più alto di persone coinvolte:
“L’incidente di oggi è un fatto grave che non va sottovalutato. Esprimo cordoglio e vicinanza ai cari della persona che purtroppo è mancata, e vicinanza anche ai residenti del quartiere, che hanno vissuto momenti di grande paura e apprensione. Già così è una tragedia, ma poteva essere un vero disastro se fossero state coinvolte abitazioni o se il velivolo fosse piombato nella strada, che è molto trafficata”.